Vino, giacenze in crescita. C’è chi chiede distillazione di emergenza

Vino, giacenze in crescita. C’è chi chiede distillazione di emergenza

Oltre 200 milioni di litri di vino in più rispetto allo scorso anno giacciono invenduti nelle cantine italiane. È l’effetto Covid che con la chiusura di ristoranti, bar ed enoteche in Italia e all’estero ha fatto crollare i consumi fuori casa e aumentare di conseguenza le giacenze in cantina. Le ripercussioni si sono fatte sentire subito: il comparto vitivinicolo italiano, e in particolar modo quello a maggiore valore aggiunto dei vini a denominazioni di origine e indicazione geografica, è in gravi difficoltà. 

Le preoccupazioni sono diverse da Nord a Sud e rispecchiano ovviamente i volumi stoccati. Dall’ultimo report dell’Icqrf risulta che alla data del 28 febbraio nella “Cantina Italia” ci sono giacenze per quasi 60 milioni di ettolitri di vino, 6 milioni di ettolitri di mosti e oltre 300 mila ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Rispetto allo stesso periodo del 2020 si osserva un aumento delle giacenze del 3,6% per i vini ed una riduzione del 5,1% per i mosti e del 27,2% per i vini nuovi ancora in fermentazione. 

Il 57,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto dove è presente il 24,3% del vino nazionale (Verona e Treviso contribuiscono per 18,9%). La Sicilia non è in testa alla classifica, ma contribuisce con il 6,9% ponendosi dietro a Emilia Romagna (12,6%), Puglia (10,5), Toscana (10%) e Piemonte (7,6%).

A soffrire di più il segmento dei vini a marchio territoriale. Il 50,3% del vino in giacenza è a Dop, mentre il 27,5% è a Igp. In entrambi i casi prevalgono i rossi. I vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale. Il 20,9% è rappresentato da altri vini.

Anche nel segmento a maggiore valore aggiunto la situazione è diversificata nelle diverse aree geografiche del Paese, e nonostante le indicazioni geografiche registrate siano 526, le giacenze sono molto concentrate: infatti, il 58,9% per i vini a Doc e Igt si concentra in sole 20 denominazioni. In testa c’è il Prosecco che incide per il 9,6%, a seguire la Igp Puglia con il 5%. Terza e quarta posizione sono della Sicilia: sia Doc Sicilia che Igt Terre Siciliane contribuiscono il il 3,9%. Il dato aggregato di Doc e Igt però mette in evidenza una realtà diversa, spingendo la Sicilia in quinta posizione con il suo 7,6%. A precederla sono ancora una volta il Veneto con il 27,3%, la Toscana con il 12%, la Puglia con l8,9% e l’Emilia Romagna con l’8%.

La situazione delle giacenze preoccupa i vitivinicoltori a tal punto che Coldiretti sollecita l’immediato intervento con una distillazione di emergenza rivolta ai vini a Do e Ig con l’obiettivo di togliere dal consumo alimentare almeno 200 milioni di litri di vini e mosti a valori paragonabili a quelli di mercato per garantire la sopravvivenza delle aziende.  Coldiretti chiede al Governo di intervenire con almeno 150 milioni di euro (valore medio 75 euro/ettolitro) attraverso aiuti nazionali vista la mancanza di disponibilità di risorse aggiuntive garantite per la situazione di emergenza da parte della Ue. Una misura che peraltro consentirebbe di produrre 25.000 litri alcol e gel disinfettanti 100% italiani che oggi vengono in larghissima parte approvvigionati sui mercati internazionali.

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