Giovani agricoltori, dalla Banca della Terra di Sicilia in arrivo il primo bando

Giovani agricoltori, dalla Banca della Terra di Sicilia in arrivo il primo bando

Sono più di 1100 gli ettari di terreno che i giovani imprenditori agricoli siciliani potranno ottenere in concessione per alcuni decenni. Il primo bando per l’affidamento dei terreni inseriti nella Banca della Terra di Sicilia, istituita con l’articolo 21 della legge regionale n. 5 del 31 gennaio 2014, dovrebbe uscire entro la fine di giugno di quest’anno.

«È necessario infatti che prima, lotto per lotto, venga definito il valore di stima da cui dipende il canone concessorio», spiega l’assessore all’agricoltura, Edy Bandiera. Non ci dovrebbe volere molto, visto che la redazione delle perizie estimative del valore dei fondi rustici e la valutazione dello stato di consistenza e di conservazione degli immobili, nonché di ogni altro elemento utile ai fini della determinazione del canone, verrà fatta in collaborazione con la Federazione regionale dei dottori agronomi e forestali, con il Collegio dei periti agrari e con la Federazione regionale agrotecnici.

Nel frattempo l’assessore Bandiera e il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta, hanno incassato dalla Giunta regionale l’apprezzamento, messo nero su bianco in una delibera dello scorso 7 maggio, per il lavoro fin qui svolto. 

Il bando è ancora in via di definizione, tanto che non è stata ancora stabilita la durata delle concessioni. «Sarà almeno ventennale, forse anche trentennale – anticipa l’assessore all’Agricoltura – poiché dobbiamo consentire una progettualità di ampio respiro temporale: l’agricoltura ha bisogno di investimenti e tempo per produrre reddito».

Opportunità per i giovani siciliani

Di sicuro c’è che, come prevede l’atto d’indirizzo inserito nella delibera della giunta di governo del 25 marzo dello scorso anno, “i primi destinatari saranno i giovani agricoltori che non hanno compiuto 41 anni alla scadenza del bando, che intendano insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola o che si sono insediati da non più di 60 mesi alla data di scadenza del bando”.

«La Banca della Terra – sottolinea in una nota il presidente della Regione Nello Musumeci – rappresenta un’importante occasione per rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali. Con questo strumento puntiamo a valorizzare il patrimonio agricolo forestale, pubblico e privato, incolto o abbandonato, favorendo, tra l’altro, il ricambio generazionale nel settore. Con questo primo bando “sperimentale”, al quale ne seguiranno altri, andiamo incontro alla volontà di adesione alle opportunità offerte dal Psr che abbiamo registrato, da parte di tanti siciliani aspiranti agricoltori. C’è un grande fermento tra i giovani dell’Isola, desiderosi di ritornare alla terra. In questo modo vogliamo metterli in condizione di avviare un’attività agricola, senza doversi sobbarcare gli oneri derivanti dall’acquisto dei terreni, che avrebbe costi proibitivi».

I terreni inseriti nel primo bando

I terreni e i manufatti agricoli che verranno messi a bando in questa prima tornata, appartengono in parte (430 ettari) al Dipartimento regionale sviluppo rurale (ex Azienda Foreste) e per il resto (724 ettari) alle Aziende sanitarie della Regione siciliana. In quest’ultimo caso, si tratta spesso di lasciti effettuati nel secolo scorso da proprietari senza eredi o che avevano diseredato i propri congiunti.

Non sarà facile disporre in breve tempo anche dei beni che rimarranno all’Esa una volta concluso il lentissimo e complesso procedimento di assegnazione dei terreni, così come prevedeva la legge regionale sulla Riforma Agraria. A tale proposito non è servito a molto la norma del 2014 che imponeva la definizione dell’iter entro il 2016. 

Questo non esclude, però, che la Banca della Terra possa essere rimpinguata con altri beni fondiari. «Così come abbiamo fatto già con l’ex Azienda Foreste e Asp, chiederemo agli enti pubblici di conferire i terreni di loro proprietà alla Banca della Terra», anticipa Cartabellotta.

Cosa c’è nella Banca della Terra di Sicilia

Ma quali sono i beni che possono confluire nell’Albo della Banca della Terra di Sicilia? La legge istitutiva del 2014 parla chiaro: vi possono fare parte i terreni e gli immobili residuati dalla Riforma Agraria, che permangono nella disponibilità dell’Esa, a conclusione della procedura di assegnazione iniziata negli anni ’50. Possono confluire, inoltre, gli immobili del demanio forestale non strettamente funzionali all’espletamento dell’attività istituzionale dell’amministrazione forestale regionale; i terreni e gli immobili di proprietà dell’Assessorato regionale all’agricoltura e degli enti sottoposti a sua tutela e vigilanza; i terreni e gli immobili degli enti locali e/o di altri soggetti pubblici.

Infine, possono essere inseriti nell’Albo i terreni e gli immobili che i privati volessero mettere a disposizione della Banca. Giusto prevederlo, ma che oggi ci siano privati disposti a farlo, appare decisamente improbabile.

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2 pensieri su “Giovani agricoltori, dalla Banca della Terra di Sicilia in arrivo il primo bando

  1. Salve,mi solo inserito nel mondo dell agricoltura in questo anno 2020.
    Vorrei maggiori informazione come rientrare in questo bando,per poter investire ol mio futuro in questo meraviglioso mondo.

    1. Buonasera Andrea, le notizie contenute nell’articolo sono anticipazioni che ci sono state fornite dall’assessore Edy Bandiera. Nell’articolo è detto che il bando è in via di definizione e dovrebbe essere pubblicato entro il prossimo giugno. In bocca al lupo!

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