Assovini, il futuro affidato a Next Generation, sostenibilitá ed enoturismo

Assovini, il futuro affidato a Next Generation, sostenibilitá ed enoturismo

Next Generation, sostenibilità, enoturismo, trasformazione digitale, presenza crescente delle donne in ruoli strategici, ricerca ed innovazione. Sono alcuni elementi che accomunano le cento aziende che fanno parte di Assovini Sicilia e che sono state al centro di un sondaggio voluto dalla governance dell’associazione per individuare alcuni degli elementi che si rivelano strategici per gli obiettivi futuri. «Ci stiamo preparando ad affrontare le sfide globali attraverso la competenza delle aziende vitivinicole e la vincente strategia dell’associazionismo. Lo stare insieme come Assovini Sicilia ci permette di intercettare i cambiamenti del tempo e di tradurli in azioni efficaci per il settore vitivinicolo», afferma Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia.

Cambria - presidente Assovini Sicilia
Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia

Assovini Sicilia e la Next Generation: il nuovo volto dell’Isola vitivinicola

Giovani, dinamici, spesso con studi ed esperienze fuori dalla Sicilia, un bagaglio formativo in diversi campi, dal marketing all’architettura, dall’economia all’enologia e l’hospitality. Sono questi i volti delle aziende vitivinicole siciliane che emergono da un sondaggio sottoposto alle cento strutture associate di Assovini Sicilia che forniscono uno spaccato molto rappresentativo dell’enologia dell’isola.  

Tutti gli esponenti della “Next Generation” di Assovini Sicilia hanno in comune la passione, la storia familiare ed aziendale legata al vino, la voglia di portare contributi nuovi, frutto delle loro esperienze formative. Secondo il sondaggio curato da Assovini Sicilia e P&G, il 58% delle aziende presenta almeno un o una under 35 in ruoli strategici di management, promozione, produzione ed ospitalità.

Altro dato interessante poi riguarda la maggioranza della Next Generation che in Assovini Sicilia è costituita da donne che sempre più di frequente occupano ruoli strategici nelle cantine di Assovini Sicilia: il 97% delle cantine ha almeno una donna in ruoli strategici, il 59% rappresenta la propria cantina e il 46% riveste ruoli di management nel settore del marketing e promozione, mentre nel 25% dei casi occupa ruoli di direzione tecnica e controllo di qualità.

Secondo il sondaggio che ha coinvolto le aziende associate di Assovini Sicilia, circa il 77% delle cantine intervistate è rappresentato da aziende agricole e il 7% da cooperative di viticoltori. Le aziende agricole singole sono piccole e medie realtà – il 74% delle cantine sono gestite a conduzione familiare – che lavorano per offrire un prodotto sempre più identitario. 

Assovini candida la Sicilia a “wine destination

Come del resto accade in tutta Italia, l’enoturismo è in crescita anche in Sicilia. Lo sanno bene i soci di Assovini Sicilia che hanno scommesso sul binomio turismo e vino e contribuiscono con successo a trainare il brand Sicilia valorizzando il proprio il territorio. 

Competenza, determinazione e professionalità, insieme a strategie di marketing, pianificazione e comunicazione, hanno portato le aziende di Assovini Sicilia ad investire sempre di più nell’enoturismo. Così il 90% delle aziende di Assovini Sicilia ha una struttura adibita alla degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi.

Attenzione a biodiversità e sostenibilità: il biologico si fa sempre più strada

Dei quasi 20 mila ettari coltivati dalle cantine intervistate, ben il 34% è in biologico (6.750 ha). Ma l’attenzione alla sostenibilità non si ferma al metodo di coltivazione. Un terzo delle cantine di Assovini ha, infatti, una certificazione SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia. Il 75% delle cantine produce vini biologici e il 13% possiede la certificazione carbon footprint. In un contesto dove cresce la sensibilità per la tutela dell’ambiente, sono molteplici gli investimenti che riguardano azioni a sostegno della biodiversità (71% delle aziende), a realizzazione di impianti fotovoltaici (64%), la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, insieme al risparmio idrico e la tutela e la conservazione del paesaggio (12%). 

Avanza anche la trasformazione digitale

Quasi la totalità delle aziende, negli ultimi anni, ha investito in soluzioni gestionali che permettono un maggiore controllo di qualità sia in termini di produzione (56%) che di logistica (46%), un controllo in tempo reale dei vari processi aziendali, oltre ad un nuovo approccio dinamico e professionale verso la comunicazione digitale e l’e-commerce, favorendo il dialogo con potenziali clienti e la fidelizzazione di clienti ed appassionati in tutto il mondo. Il 72% delle aziende ha poi investito in processi e strumenti digitali per il marketing. 

Il tutto ha contribuito ad una trasformazione digitale importante, con l’introduzione di una serie di cambiamenti tecnologici, ma anche con nuovi approcci organizzativi, culturali e manageriali.

L’innovazione in campo passa per ricerca e sperimentazione

Il 29% delle aziende di Assovini Sicilia intervistate ha attivato partnership con varie università, istituti, enti e centri di ricerca, e sta conducendo una serie di sperimentazioni in vigna e studi che riguardano l’analisi dei suoli, la genetica delle varietà impiantate, la valutazione dell’efficienza idrica di nuovi portainnesti di vite, il contrasto alla diffusione della cicalina con trappole cromotropiche, l’utilizzo di sistemi sempre più sostenibili per il controllo delle fitopatie.

Il 16% ha intensificato la sperimentazione e la produzione di varietà reliquia (in totale sono oltre venti) che fino a qualche decennio fa sembravano essersi estinte. Tra queste le più utilizzate la Vitrarolo (10%), la Lucignola (7%) e la Minnella Bianca (6%).

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