Siccità, Distretto Agrumi avvia prove di desalinizzazione dell’acqua irrigua

Siccità, Distretto Agrumi avvia prove di desalinizzazione dell’acqua irrigua

ROMA – La siccità spinge a cercare nuove soluzioni per il reperimento dell’acqua da destinare all’irrigazione. Nel campo dell’agrumicoltura nei giorni scorsi il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ha annunciato un nuovo progetto sviluppato con il mondo universitario e nato delle esigenze concrete degli imprenditori della filiera alle prese con l’emergenza idrica in Sicilia.

La notizia è arrivata al termine della tavola rotonda dal titolo “Filiere e reti: focus agrumicoltura per una gestione condivisa della risorsa idrica”, tenutasi qualche giorno fa a Roma presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che ha visto confrontarsi rappresentanti delle principali associazioni agricole regionali ed imprenditori di varie zone agrumetate d’Italia, docenti universitari e esponenti parlamentari, con in apertura l’intervento degli assessori all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo ed Edy Tamajo e le conclusioni affidate al sottosegretario Luigi D’Eramo.  

Il progetto del Distretto Agrumi, nato da una rinnovata collaborazione con l’Università di Catania e dalla conferma del sostegno da parte di Coca Cola Foundation – al fianco delle attività del Distretto a favore della filiera da oltre un decennio – prende le mosse da uno studio realizzato per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, frutto dei monitoraggi effettuati su 120 aziende del territorio. 

L’eccesso di salinità nelle acque destinate all’irrigazione può, com’è noto creare problemi di fitotossicità e danni alla permeabilità del suolo in presenza di elevate dosi di argilla ed elevate dosi di sodio. Per supportare le aziende nell’uso di acque saline a scopo irriguo verrà acquistato e testato un impianto di desalinizzazione portatile da utilizzare in modo sperimentale in diversi areali agrumicoli regionali. Grazie allo screening delle realtà che già utilizzano questa tecnologia, saranno inoltre analizzate le potenzialità di trattamento delle acque reflue attraverso tecniche di fitodepurazione, coinvolgendo in diversi momenti di confronto più di 100 imprenditori che operano su migliaia di ettari di colture.

L’iniziativa si inserisce nel solco dei progetti sviluppati negli ultimi anni dal Distretto Agrumi in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DiCAr) dell’Università di Catania e il supporto di Coca Cola: dagli scambi interaziendali sul territorio per rafforzare la consapevolezza della filiera su azioni di economia circolare (C.L.I.M.A. in partenariato con l’Alta Scuola di Formazione ARCES) alla gestione dell’irrigazione in sei aziende agrumicole pilota con strumentazioni “smart” come stazioni meteorologiche con sensori e droni (A.C.Q.U.A.), che nel 2025 proseguirà per il settimo anno consecutivo, anche in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A). 

«Promuovere l’uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica rappresenta una priorità non solo per la filiera agrumicola, ma per tutto il mondo agricolo. Siamo consapevoli di quanto la dotazione infrastrutturale sia fondamentale per consentire lo sviluppo e la competitività del settore», ha dichiarato Luigi D’Eramo, sottosegretario del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. «Di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici e alle criticità che possono interessare il territorio – ha continuato il sottosegretario – unire gli sforzi e incentivare buone pratiche consente di mettere in campo risposte efficaci. Un modello virtuoso che unisce le esperienze di innovazione lanciate dal mondo associativo, sentinella dei territori, alle metodiche scientifiche del sistema universitario, offre alle imprese la possibilità di testare nuove soluzioni pensate per rispondere a esigenze concrete».

«Siamo convinti che la combinazione di sperimentazione e analisi dei risultati possa dare alla filiera la possibilità di individuare, nel rispetto delle peculiarità di ogni singola realtà agrumicola,una proprio percorso di sostenibilità e innovazione», ha dichiarato Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia. «Siamo grati a tutti coloro che hanno voluto prendere parte a questo dibattito e al Ministero per averlo ospitato. Come Distretto lavoriamo come aggregatore di filiera e vogliamo continuare ad essere catalizzatori di buone pratiche, contribuendo a rafforzare quel tessuto connettivo che consente ad imprese, associazioni, istituzioni e mondo della ricerca di confrontarsi sulle soluzioni percorribili per affrontare insieme l’emergenza idrica. Una situazione che mette a dura prova il nostro comparto, così importante per diversi territori. Non solo siciliani ma di tutto il Sud Italia».

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