Interventi anti-siccità, contributi in conto capitale per 15 mln di euro
PALERMO – Laghetti, vasconi fuori alveo, ma anche captazione di sorgenti e trivellazione di pozzi. E ancora minidissaltori e opere finalizzate al riuso delle acque reflue per irrigare le colture agricole. Per tutti questi interventi anti-siccità la Regione Siciliana ha messo sul piatto 15 milioni di euro grazie a un articolo di legge (il 13) previsto all’interno della legge regionale n.23 approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana lo scorso 4 luglio. Domande e progetti di opere utili a fronteggiare la crisi idrica in agricoltura e zootecnia dovranno essere presentati entro il prossimo 30 settembre.
L’avviso a firma di Dario Cartabellotta, nella qualità di commissario delegato per l’emergenza idrica per l’agricoltura, è stato pubblicato, lo scorso 29 agosto, sul sito del Dipartimento Agricoltura. La misura anti-siccità prevede contributi in conto capitale differenziati secondo la tipologia di beneficiario: 80% nel caso di imprenditori agricoli anche in forma associata, 100% del costo dell’investimento ammissibile nel caso di investimenti realizzati collettivamente da enti pubblici.
Del plafond complessivo di 15 milioni di euro, l’80% è destinato agli imprenditori agricoli, la restante parte è riservata ai Comuni.
Cosa è finanziabile? L’elenco delle opere e delle attrezzature è ampio e comunque si riferisce solo ed esclusivamente a investimenti finalizzati ad aumentare le risorse idriche per agricoltura e zootecnia. Numerose le possibilità. Si va da captazione, nuova realizzazione, manutenzione e miglioramento di sistemi di raccolta e stoccaggio (vasche, serbatoi, laghetti, etc) delle acque da destinare ad uso agricolo e zootecnico alla realizzazione di nuovi pozzi, ma anche al miglioramento di quelli esistenti. Attenzione anche al recupero e trattamento delle acque reflue e possibilità di realizzare piccoli impianti di desalinizzazione. Va da sè che insieme a questo possa essere finanziato anche l’acquisto di motopompe, elettropompe e altre attrezzature necessarie nonchè tutti gli interventi connessi che hanno l’obiettivo di assicurare la piena funzionalità dei nuovi impianti.
Previsto il tetto di spesa ammissibile di 25 mila euro per ciascuna impresa agricola beneficiaria. Tetto che, nel caso l’intervento dovesse servire a un gruppo di imprese agricole in forma associata, può arrivare fino a 60 mila euro (nel caso di due imprese la spesa massima ammissibile è di 30mila euro).
Se qualcuno dei beneficiari, in autonomia, avesse già provveduto ad effettuare in toto o in parte uno o più degli interventi finanziabili, potrà avere riconosciuto il contributo solo per le spese realizzate successivamente alla Delibera del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024 che ha dichiarato lo stato di emergenza di rilievo nazionale in relazione alla situazione di grave deficit idrico nel territorio della Sicilia.
Qualora le domande di contributo fossero superiori nel loro complesso rispetto al plafond disponibile, verranno adottati tre criteri di selezione che si basano sulla congruità, pertinenza e ragionevolezza della spesa; sulla relazione tra investimento e prevenzione della siccità rapportati alla superfice aziendale, alla tipologia delle colture e alle Uba di allevamento che ne beneficiano; sulla tempistica di realizzazione degli investimenti.