Sprechi diga Trinità, al via tavolo tecnico in prefettura

«È presto per cantare vittoria, ma siamo soddisfatti per essere riusciti, almeno, a strappare l’impegno ad alleviare i problemi dei produttori agricoli serviti dalla diga Trinità di Castelvetrano», dichiara Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale, all’indomani del tavolo tecnico che si è tenuto lunedì alla prefettura di Trapani per discutere delle limitazioni del bacino artificiale Trinità che, per vari problemi strutturali, non può invasare oltre 2 milioni di metri cubi di acqua contro i 6 che, sulla carta, potrebbe contenere.

Problemi connessi alla stabilità dello sbarramento e quindi di sicurezza costringono i gestori della diga ad aprire le paratie e a buttare l’acqua in eccesso, con tutte le gravi conseguenze per l’agricoltura locale ogni anno alle prese con irrigazioni di soccorso a singhiozzo e rubinetti quasi sempre a secco. Si calcola che la diga, attualmente, possa irrigare solo 800-1.000 degli oltre 2.500 ettari interessati all’irrigazione.
Due le proposte messe sul tavolo, una per l’immediato e una per il lungo periodo. «Nel corso della riunione – riferisce Pugliesi – sono state formulate due ipotesi. La prima, per l’immediato, è lavorare per ottenere l’autorizzazione di alzare, di poco, il livello dell’acqua invasata, cosa che potrebbe alleviare, parzialmente, il problema dell’anno in corso. Considerando i gravi problemi della diga Trinità, per il futuro, un’ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di collegarla con il bacino Garcia, in modo da andare incontro alle esigenze della campagna irrigua della zona. Non si tratta di lavori faraonici, c’è da fare una conduttura di 8-10 chilometri che colleghi le reti. È una soluzione economica e che può essere realizzata in breve tempo a condizione che venga nominato un commissario ad acta per la sua realizzazione».