Igp Canicattì, l’uva Italia di qualità punta ad espandere il mercato

Igp Canicattì, l’uva Italia di qualità punta ad espandere il mercato

Palma di Montechiaro (AG) – Il taglio del primo grappolo di uva Italia che si fregia del marchio Igp uva da tavola di Canicattì del 2024 è avvenuto ieri, 21 agosto, in perfetta sintonia con quanto previsto dal disciplinare di produzione, in un vigneto alle porte di Palma di Montechiaro. «Scelto per la sua vicinanza al mare dove l’uva matura prima che in collina e che, assieme al terreno calcareo, conferisce qualità di assoluta eccellenza, come croccantezza e dolcezza», hanno spiegato il presidente del Consorzio di tutela dell’Igp uva da tavola di Canicattì, Marsello Lo Sardo, e il vicepresidente Giovanni Giglia.

Marsello Lo Sardo, presidente del Consorzio di tutela dell’Igp uva da tavola di Canicattì

Ieri, nel corso di “Aspettando Terre d’Uva”, una sorta di preview della manifestazione che si terrà a Canicattì i prossimi 5 e 6 ottobre, la governance del Consorzio di tutela ha ribadito come l’uva Italia abbia ritrovato le sue migliori qualità che rendono grandi le possibilità di espansione sui mercati.   

Per il Consorzio di tutela che quest’anno ha riconquistato il riconoscimento ministeriale, si prospetta anche una sorta di “nuova vita” in cui l’obiettivo sarà la conquista di nuovi mercati attraverso una penetrazione fatta di azioni promozionali, incontri e manifestazioni.

Come, ad esempio, “Terre d’Uva”, geniale invenzione dello chef Pietro La Torre che lo scorso anno portò a Canicattì, capitale dell’Uva Italia, altri chef di primissimo piano come Pino Cuttaia, Filippo La Mantia, Francesco Patti e tanti altri “stellati” con i quali ha lanciato il messaggio di un’Uva Italia dalle doti straordinarie e che in cucina può essere adoperata per ogni tipo di preparazione. 

Così la giornata di ieri, vissuta prima in campagna e poi a Palazzo Ducale del Gattopardo, nel cuore di Palma di Montechiaro, ha avuto una doppia valenza. Segnare il rilancio dell’uva Italia e in particolare dell’Igp uva da tavola di Canicattì, e lanciare, con “Aspettando Terre d’Uva”, la seconda edizione della sua “vetrina” più luminosa, che si svolgerà il 5 e 6 ottobre.

Dopo i saluti del vicesindaco di Palma, Antonella Lo Vasco, dell’assessore all’Agricoltura, Rosario Provenzani, che hanno sposato la “mission” dell’Uva da tavola di Canicattì Igp e hanno portato anche il pieno sostegno del sindaco Stefano Castellino all’iniziativa, hanno preso la parola il presidente del Consorzio, Marsello Lo Sardo, e il presidente dell’Associazione “Terre d’Uva”, Santo Li Calzi. Il primo ha sottolineato l’importanza per i produttori di sfidare congiuntamente e in sintonia tra loro i mercati alla ricerca di una penetrazione crescente che guardi non solo a quelli italiani ma anche Oltralpe. Non distogliendo, ovviamente, l’attenzione dalla qualità del prodotto che deve essere sempre eccellente. Il secondo, invece, da pastry chef, ha evidenziato la possibilità dell’uva Italia di stare in cucina a pieno titolo, per ogni tipo di preparazione e ha spiegato le ragioni della nascita e gli obiettivi dell’Associazione Terre d’Uva.

Per l’uva da tavola di Canicattì Igp arriva, quindi, il momento del rilancio. Basato sul riconoscimento del ministero dell’Agricoltura, innanzitutto. E poi sulla conoscenza delle sue qualità migliori, come spiegato durante la conferenza stampa, dal nutrizionista Danilo Calà: «La presenza di Omega 6 e di tante vitamine conferiscono a questo prodotto un grande valore antiossidante naturale principalmente contenuto nei semi. Quindi l’uva Italia può e deve essere un alimento fondamentale nelle diete che guardano principalmente alla nostra salute».

Il prodotto finora, grazie all’impegno e ai sacrifici degli agricoltori, ha resistito alla siccità che ha colpito la Sicilia e le sue campagne e, strano a dirsi, ne ha perfino migliorato le caratteristiche organolettiche. «Proprio il clima asciutto – ha spiegato il presidente del Consorzio Lo Sardo – ha conferito alla nostra uva Italia un tenore zuccherino ideale e di conseguenza una migliore competitività sui mercati. Ma la situazione dell’approvvigionamento idrico comincia a preoccupare tutti i produttori».

Durante “Aspettando Terre d’Uva” anche un “assaggio” della manifestazione che ci sarà ad ottobre grazie alle prelibatezze realizzate dallo chef Pietro La Torre (tra cui una splendida “Tartare di gambero rosso di Licata, crema di tenerumi con fermentazione di Uva Italia di Canicattì con cipolla gialla paglierina”) e dal pastry chef Santo Li Calzi (“Dolcetto del Duca”, dolce con mandorla farcito con confettura di zucchina trombetta e Uva Italia di Canicattì) utilizzando al meglio un prodotto adesso davvero sulla rampa di lancio.

Alla presentazione, due case vinicole del territorio – azienda agricola Paolo Criscimanno e Campisidrasi dei fratelli Carlino – hanno proposto in degustazione alcuni dei loro vini in abbinamento ai piatti proposti.

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