Barbagallo (Unict) è il nuovo assessore regionale all’agricoltura

Barbagallo (Unict) è il nuovo assessore regionale all’agricoltura

In tempi di siccità il Presidente della Regione non poteva fare scelta migliore. Come assessore all’agricoltura, al posto del destituito Luca Sammartino, Renato Schifani ha, infatti nominato oggi un esperto in gestione delle risorse idriche: il professore Salvatore Barbagallo, classe ’56, docente di Idraulica Agraria al Dipartimento DiA3 dell’Università di Catania, che di acqua – e soprattutto di quella necessaria all’agricoltura – se ne intende. Non a caso faceva parte dello staff di consulenti dello stesso Sammartino, quando quest’ultimo ricopriva la carica di assessore.

Barbagallo giurerà domani, 6 agosto, insieme alla collega Giusi Savarino che, in sostituzione di Elena Pagana, ricoprirà il ruolo di assessore all’Ambiente.

Il docente dell’Università di Catania, magari non farà piovere, ma avendo ricoperto già tra il 2010 e il 2011 il ruolo di Dirigente generale del Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’agricoltura della Regione Siciliana quello che oggi si chiama “Sviluppo Rurale”, conosce bene lo stato degli invasi artificiali presenti in Sicilia, gli enormi problemi dei consorzi di bonifica commissariati da oltre trent’anni e i motivi che ne bloccano efficienza e funzionalità.

Barbagallo ha anche approfondito il tema del riuso agricolo delle acque reflue dei trattamenti naturali a cui possono essere sottoposte. 

Insomma, in un momento in cui l’acqua rappresenta la massima emergenza per l’agricoltura, la sua competenza e il suo network professionale potrebbero dare una marcia in più a quella cabina di regia che, almeno nelle prime settimane della sua istituzione, ha avuto non poche difficoltà a trovare la quadra tra lacci e laccioli burocratici e barocchismi dettati da norme vetuste che hanno rallentato la immediata messa in campo di veri provvedimenti d’emergenza.

Le prime reazioni del mondo agricolo

«Apprendiamo della nomina del professor Salvatore Barbagallo, neo assessore regionale all’agricoltura, che arriva dopo tre mesi di vacatio, in un momento di gravissima crisi per le aziende agricole – quelle della Piana di Catania in particolar modo – messe a dura prova dalla evidente eccezionalità delle condizioni climatiche e dalla carenza d’acqua negli invasi», dichiara Giosuè Catania, presidente facenti funzioni della confederazione di  agricoltori Cia Sicilia Orientale. «All’insigne professionista, dalla autorevole carriera universitaria, auguriamo buon lavoro perché c’è tanto fare – sottolinea – su di lui oggi ricade il peso politico di una situazione che aggiunge, alla eccezionalità “naturale”, una mancata pianificazione degli interventi negli ultimi 20 anni, i ritardi accumulati e gli insufficienti interventi registrati fino a questo momento, che rendono drammatico lo stato di salute dell’agricoltura siciliana».

«Da parte nostra – conclude il dirigente Cia – la massima disponibilità nel cercare le migliori soluzioni per affrontare l’emergenza e per definire un piano di medio e lungo periodo che ridia fiducia e speranza agli agricoltori in un contesto dai contorni disperati».

Congratulazioni e auguri di buon lavoro al neo assessore regionale all’Agricoltura arrivano anche dal presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp Gerardo Diana e dal presidente del Consorzio Arancia Ribera Dop Salvatore Daino. «Siamo certi – scrivono in nota congiunta – che insieme potremo continuare sul proficuo percorso di collaborazione già tracciati con l’assessore Sammartino che lo ha preceduto nel ruolo e che ringraziamo. All’assessore, vista la grave crisi idrica che stiamo attraversando, chiediamo attenzione e soluzioni per le problematiche da noi evidenziate».

La prima richiesta all’assessore Barbagallo è l’immediato stop agli esosi ruoli di riscossione emessi dai consorzi di bonifica per il 2023 anche in assenza totale di servizi irrigui. «Ma è ugualmente necessaria – sostengono Diana e Daino – la riforma dei consorzi di bonifica, la semplificazione delle procedure per accedere ai fondi già stanziati dal governo regionale per fronteggiare la siccità e lo snellimento delle pratiche burocratiche per poter ricercare e attingere all’acqua autonomamente».

(Aggiornato il 5 agosto 2024 alle 20:30)

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