Siccità, il mondo agricolo siciliano risponde alla gaffe del ministro
Per alcuni voce dal sen fuggita, per altri semplice gaffe verbale. Sta di fatto che quella frase detta dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante il question time al Senato dello scorso 9 maggio (“Per fortuna quest’anno la siccità ha colpito il Sud e in particolare la Sicilia…”), è stata davvero infelice e ha scatenato un putiferio.
Tra trascrizioni stenografiche ufficiali – prima prima corrette e poi ripristinate (inutili i rimaneggiamenti quando rimane il video testimoniare la scomoda verità) – il ministro ha poi corretto il tiro, affidando un video messaggio a Facebook. Si è scusato con chi si è sentito offeso dalla sua infelice espressione, ma prima ha attaccato la stampa, almeno quella parte quella che è ancora senza bavaglio: «Sciacalli prestati al giornalismo anche questa volta tentano di strumentalizzare qualcosa che io, ovviamente, non ho mai pensato», ha corretto il giorno successivo all’inciampo politico.
Al mondo agricolo, poi, la gaffe del ministro ha fornito spunti per richieste, sottolineature, critiche e tanto altro ancora. Il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp, ad esempio, ha invitato il ministro a visitare i territori dove si coltiva il prodotto emblematico della Sicilia e in particolare della zona orientale (province di Catania, Enna e Siracusa), per vedere con i propri occhi la gravità degli effetti della siccità. Ma vedere non basta. Al contempo, dal presidente Gerardo Diana viene richiesto uno sforzo per “cercare di trovare soluzioni che consentano agli agrumicoltori e agli agricoltori siciliani di affrontare questi prossimi mesi estivi”.
«Al Ministro Lollobrigida, ora più che mai – afferma Diana – chiediamo di farsi carico degli impegni che sono propri del Masaf, come già fatto per l’emergenza che ha colpito lo scorso anno l’Emilia Romagna». Che tradotto in soldoni significa: sostegno alla liquidità delle aziende e al credito, azzeramento dei pagamenti delle quote consortili e, inoltre, dei contributi per le bollette dell’energia elettrica come è stato fatto durante il periodo pandemico.
Salvatore Scrofani, vicepresidente del Consorzio poi aggiunge: «Il can-can generato dalle parole infelici del ministro, non deve distogliere dai problemi veri. Il nostro invito al ministro serve a mostrargli quanto sia grave la situazione nella quale l’agricoltura e l’agrumicoltura siciliane sono sprofondate a causa della siccità e per responsabilità dei mancati interventi sulle strutture degli ultimi venti anni delle Istituzioni a vario livello. Bando alle chiacchiere siamo già in ritardo e vanno attuati provvedimenti per arginare una crisi gravissima».
Costruttiva poi la proposta del Distretto Agrumi di Sicilia. «L’attenzione mediatica sull’emergenza idrica in Sicilia favorisca un dibattito vero che coinvolga tutti», esorta Federica Argentati, presidente del Distretto. «Per vincere sfide come queste – aggiunge – occorre fare sistema a livello di filiere, con le istituzioni nazionali e locali, con il mondo dell’Università e della ricerca, e con un ruolo importante delle associazioni di categoria, che è quello che cerchiamo di fare da anni come Distretto, insieme agli imprenditori della filiera agrumicola siciliana».
Uno degli ultimi progetti del Distretto sull’applicazione di nuove tecnologie come droni e sensori nel monitoraggio dell’uso della risorsa idrica, è stato presentato e discusso proprio nella sede del Ministero della Sovranità alimentare. «Mi auguro, quindi – conclude Argentati – che l’attenzione su questo tema continui a restare alta, anche oltre la cronaca, perché è un tema cruciale sia per il futuro del comparto sia per la competitività. Occorre parlarne sempre, 365 giorni l’anno».