Pachino Igp, pomodoro in cerca di internazionalizzazione e tutela
Pachino Igp è sinonimo di pomodoro. Dolce e saporito come solo nel Sud-Est della Sicilia si può ottenere grazie al sole e ai terreni sabbiosi irrigati con acque salmastre. Non a caso questo prodotto ha ottenuto il marchio Igp che ne identifica caratteristiche organolettiche e zona di produzione. Nonostante il riconoscimento europeo di qualità i produttori, però arrancano. Le raccolte si concentrano in certi periodi dell’anno (febbraio-marzo è uno di questi) e i prezzi all’ingrosso segnano il passo, non arrivando a coprire nemmeno i costi di produzione.
Il board del Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino Igp ha individuato due problemi che deprimono il valore dell'”oro rosso” di Sicilia: la scarsa internazionalizzazione e la concorrenza sleale. E su questi due fronti ha deciso, presidente Sebastiano Fortunato in testa, di intervenire per invertire la tendenza che deve tenere conto di un dato da non sottovalutare: oltre il 90% della produzione del pomodoro di Pachino, infatti, è indirizzata al mercato interno dove deve competere con la concorrenza sleale di Paesi che utilizzano manodopera a bassissimo costo e protocolli non in linea con gli standard di sicurezza alimentare e qualità applicati in Italia. Solo il 9%, invece, vola verso l’estero, Francia e Germania in testa.
Sul primo fronte, l’internazionalizzazione, agli interessanti contatti avviati con buyer di Olanda, Germania, Romania e Croazia durante Fruit Logistica di Berlino, si è aggiunta una “due giorni” (20 e 21 febbraio) dedicata ai buyer di Regno Unito, Arabia Saudita, Irlanda del Nord, Serbia e Croazia che, condotti in giro per serre e impianti produttivi (tra questi, Coop Aurora, Ortomì e Moncada), hanno partecipato a show cooking a base di pomodorini di Pachino con lo chef Nicola Amendola, degustazioni e incontri B2B. Tutto organizzato dal Consorzio di Tutela della Igp Pomodoro di Pachino in collaborazione con Agenzia Ice, con un unico importante obiettivo: promuovere l’oro rosso di Sicilia sui mercati esteri.
L’appuntamento “sul campo” – a cui ha partecipato anche il direttore di Macfrut Luigi Bianchi – si inserisce nel quadro di iniziative messe in campo dal Consorzio per cercare di far fronte all’attuale sofferenza dei prezzi.
«Grazie alla fondamentale collaborazione avviata con Agenzia Ice abbiamo avuto l’occasione di far conoscere meglio i segni distintivi del nostro prodotto, che per caratteristiche organolettiche, standard produttivi e gusto non ha eguali al mondo» ha dichiarato il presidente del Consorzio Sebastiano Fortunato. «Il Consorzio di Tutela della Igp Pomodoro di Pachino – continua Fortunato – da tempo sta lavorando al fianco delle istituzioni di riferimento per migliorare prezzi e difesa del marchio, tutelando i legittimi proprietari dalle frodi alimentari di quanti spacciano pomodorini di provenienza estera per pomodoro di Pachino e garantire a produttori e lavoratori un margine economico che gli consenta di portare avanti questa coltivazione e mantenere le migliaia di famiglie che fanno affidamento su di essa per vivere».