Imprenditori agricoli, premi d’insediamento per giovani e over 41
Servono nuovi imprenditori agricoli. Motivati, preparati, ma non esclusivamente giovani. Entro il 2027, anno che segna la fine della nuova programmazione dei fondi comunitari, la Regione Sicilia pensa di insediarne poco meno di 2300. Di questi, due terzi abbondanti saranno giovani, con età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti. Il restante terzo sarà costituito dagli over 41. Fuori dall’intervento chi ha superato 61 anni di età.
Si tiene conto di nuove tendenze e nuovi bisogni
Sarà l’effetto di quella tendenza emergente, anche se ancora marginale, che si sta diffondendo nei paesi occidentali (complice la pandemia) secondo cui molti scelgono di lasciare il lavoro nel pieno della carriera per cercare gratificazione nella libertà di gestire il proprio tempo anziché nello status professionale e retributivo, riducendo drasticamente i consumi e svincolandosi dai ritmi frenetici? O la scelta obbligata di chi magari ha perso il lavoro (sempre per colpa della pandemia) e deve (in assenza di Rdc) o vuole trovare un’occupazione? Sta di fatto che per combattere l’abbandono delle aree rurali e fronteggiare quello che i sociologi hanno definito il “nuovo esodo 4.1”, c’è bisogno di uomini e donne con energie intellettuali nuove. Non negli interventi previsti dalla regione Sicilia, per la formazione delle graduatorie, grande importanza è data alla formazione già acquisita, meglio se di tipo universitario o superiore. In ogni caso ci sarà spazio anche per chi non ha grandi competenze, purchè si impegni a conseguirle nel giro di qualche anno.
Due bandi diversi per giovani e meno giovani
I bandi degli interventi (SRE01 e SRE02) destinati a sostenere la nuova imprenditoria agricola sono stati pubblicati sul sito del Dipartimento regionale dell’Agricoltura (qui quello dei giovani, qui, invece, quello per gli over 41) lo scorso 30 agosto. Per l’efficacia dell’intervento che premia l’insediamento dei nuovi agricoltori più anziani, bisognerà attendere l’ok della Commissione sulla nuova versione del Piano Strategico della Pac che è considerato ormai una procedura di routine.
Stesse scadenze, diverso l’importo del premio
Giovani e meno giovani possono presentare le domande a partire dal 15 ottobre. Il termine ultimo è stato fissato al 15 gennaio 2014. Il premio di primo insediamento è pari a 50 mila euro per i giovani con 41 anni non compiuti. Per gli over 41 e under 61 il premio è stato fissato in 30 mila euro. In ogni caso caso non sono ammessi insediamenti multipli e deve essere presentato un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola che deve essere portato a compimento entro 36 mesi dalla data di notifica del decreto di concessione del premio di primo insediamento.
Sempre entro 36 mesi dalla data del decreto di concessione o entro la conclusione del piano aziendale, i neo imprenditori agricoli – qualora non ne siano già in possesso – dovranno conseguire un’adeguata formazione o competenza professionale in linea con quanto specificato nella definizione di nuovo agricoltore.
Dimensione minima aziendale
Per potere chiedere il premio di primo insediamento è necessario potere disporre una azienda capace di assicurare la produzione standard di almeno 10 mila euro che scende a 8 mila per le aziende localizzate nelle Isole minori e in zone svantaggiate e montane. Escluso dal premio chi intende insediarsi in una azienda la cui produzione standard superi 250 mila euro.
Le grandi novità
Due le grandi differenze tra l’intervento per l’insediamento dei nuovi imprenditori agricoli della nuova programmazione la vecchia. Il primo consiste nell’avere contemplato anche gli over 41. Mai, prima d’ora, era stato previsto un intervento di questo tipo.
L’altra è l’eliminazione del cosiddetto “pacchetto giovani”, ovvero il progetto di sviluppo aziendale che poteva essere (se ci fossero stati abbastanza fondi) finanziato con le altre misure del piano regionale di utilizzo dei fondi comunitari e che comunque vincolava i richiedenti alla sua realizzazione anche se solo con fondi propri.
I nuovi bandi prevedono comunque l’adozione di un piano aziendale di sviluppo, ma questo, svincolato da parametri da rispettare, punteggi da conseguire per entrare nella parte alta della graduatoria, nonchè da spese da dimostrare e stati d’avanzamento da rispettare, diventa meno oneroso per giovani e meno giovani che vogliano dedicarsi all’agricoltura.
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