Sottomisura 4.1, senza attestazione bancaria rischio esclusione

Sottomisura 4.1, senza attestazione bancaria rischio esclusione

A fare selezione non sarà nè l’idea imprenditoriale, nè la qualità del progetto. E forse nemmeno la “cantierabilità”, ovvero la disponibilità di tutti i permessi, autorizzazioni e nulla osta necessari per la realizzazione dell’investimento. É più probabile che a bloccare gli slanci imprenditoriali degli agricoltori siciliani siano i tempi tecnici più lunghi del previsto richiesti dagli Istituti di credito per rilasciare l’attestazione bancaria richiesta dal Dipartimento regionale all’agricoltura. Parliamo della Sottomisura 4.1 del Psr 2014-2022 e dell’invito a manifestare un rinnovato interesse rivolto a quelle aziende che avevano partecipato ai due bandi (quello del 2016 e quello del 2020) e che pur inserite in graduatoria non avevano potuto realizzare il progetto per mancanza di fondi. 

L’avviso del Dipartimento Agricoltura con la messa in campo di 150 milioni di euro rastrellati da economie varie o reindirizzando fondi destinati inizialmente a misure che non sono state attivate o non hanno riscosso il successo previsto, è stato pubblicato lo scorso 24 gennaio. Indirizzato a poco più di 1800 aziende agricole: quelle dal n. 201 al n. 620 del bando 2016 e quelle  posizionate dal n. 501 al n. 1895 del bando 2020.

Ricordiamo che sono tre le condizioni, tutte da soddisfare, affinchè le le domande di sostegno possano essere prese in considerazione: disponibilità finanziaria della quota di finanziamento a carico dell’impresa attraverso attestazione bancaria da allegare nella manifestazione di interesse; immediata esecutività del progetto perché in possesso di tutti i permessi, autorizzazioni e nulla osta necessari per la realizzazione dell’investimento (se pertinenti); possibilità di avviare il progetto all’emissione del decreto di concessione e l’impegno formale a richiedere acconto con fideiussione o stadio avanzamento lavori entro 3 mesi dal decreto stesso. Nel caso gli interventi siano stati già avviati, l’impresa dovrà indicare le spese già sostenute.

Ma tornando alle banche è stato richiesto che queste rilasciassero una attestazione sulla disponibilità finanziaria per la quota di progetto non coperta dal contributo. Dichiarazione diversa a seconda che l’imprenditore abbia fondi propri sufficienti per realizzare l’investimento o sia costretto a ricorrere a un prestito. Nel primo caso basterebbe una dichiarazione secondo cui “considerata l’attuale situazione patrimoniale, finanziaria ed economica” dell’impresa, si attesta che, sulla base dei documenti in possesso dell’Istituto di credito, alla data odierna, “ha una disponibilità finanziaria idonea alla copertura della quota di progetto non coperta dal contributo”. Tale dichiarazione, ovviamente, non vale come lettera di credito, nè ha valore di fideiussione. Diversamente, se l’impresa (o l’imprenditore) non hanno fondi sufficienti, la banca, benchè non prenda impegni circa la deliberazione e l’erogazione di eventuale mutuo, chiede di fare una ricognizione dello stato patrimoniale del soggetto come se dovesse istruire una domanda di prestito. E solo dopo questa emette la dichiarazione senza la quale la domanda viene esclusa. Ovviamente tutto ha un costo. Che va da 250 euro allo 0,6% dell’importo progettuale. 

I tempi delle banche, però sono più lunghi del previsto. E si sommano a quelli richiesti dalla rimodulazione del progetto che è possibile, e in certi casi necessaria, vista l’attuale crisi congiunturale che ha provocato la lievitazione dei prezzi delle materie prime. 

Alcuni “Centri Servizi” hanno cavalcato l’onda, e venendo incontro alle esigenze delle imprese alle prese con termini temporali strettissimi, hanno assicurato il rilascio dell’attestazione entro 48 ore.

Va da sè che i progettisti sono letteralmente “impazziti” dietro a progetti da rimodulare e attestazioni di banche che non arrivano. Ecco perchè in tanti sperano in una proroga del termine di presentazione delle manifestazione d’interesse a realizzare i progetti presentati a suo tempo con i bandi della sottomisura 4.1. Si accontenterebbero anche della concessione a poterla presentare in un secondo tempo. Al momento dal Dipartimento regionale dell’Agricoltura nessuna novità. Ma come sempre accade, le proroghe si concedono il giorno successivo alla scadenza…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *