Doc Etna, 142 contrade nella prima mappa completa e aggiornata
Una piccola Doc ma ricca di una grande diversità che si manifesta in un vero e proprio mosaico di altitudini, esposizioni e caratteristiche dei suoli e dei microclimi. Parliamo delle numerosissime contrade che si trovano all’interno dell’areale di produzione dell’Etna Doc. Finora il disciplinare ne riconosce 133, ma al prossimo aggiornamento il numero salirà a 142.
Un lungo e minuzioso lavoro di mappatura per la Doc Etna
Da poco si è concluso un lungo e minuzioso lavoro di mappatura mediante il quale è stato identificato con chiarezza e precisione i confini e la posizione esatta di tutte le contrade. È stata così realizzata la Mappa delle Contrade dell’Etna, predisposta dal Consorzio Tutela Vini Etna Doc grazie al contributo del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana. La mappa consente di fotografare il territorio etneo attraverso le contrade che cingono l’area vitivinicola presente ai piedi del vulcano da Nord a Sud.
L’identificazione delle contrade sino ad oggi si basava sull’interpretazione di vecchie carte catastali, con curve di livello mai aggiornate e limiti territoriali che oggi non esistono più, anche a causa della continua attività eruttiva dell’Etna. La nuova mappa è stata realizzata a partire da recenti rilievi topografici che sono stati poi sovrapposti a layer cartografici costruiti attraverso numerosi rilevamenti con strumentazioni Gis (Geographic Information System).
Presto un progetto ancor più articolato di studio del territorio etneo
«Si tratta di un lavoro impegnativo giunto finalmente al termine e che rappresenta solo il primo tassello di un progetto ancor più articolato di studio del territorio etneo» commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna Doc che sottolinea come non fosse mai mai stato fatto finora uno studio di questo tipo. «L’obiettivo – continua il presidente del Consorzio Doc Etna – è quello di fare definitivamente chiarezza sugli esatti confini delle 133 contrade dell’Etna presenti all’interno del disciplinare di produzione e di individuare le nuove che verranno ufficialmente introdotte nei prossimi mesi. L’incredibile biodiversità che l’Etna custodisce, infatti, si esprime non solo all’interno dei diversi versanti del vulcano dove è presente la nostra viticoltura, ma anche nelle tante contrade a partire dalle diverse stratificazioni delle colate laviche e dall’esposizione dei vigneti. Tutti fattori che rendono ogni contrada quasi un unicum all’interno dell’areale etneo, in grado di donare sfumature differenti poi ai suoi vini».
Nella Doc Etna, contrade equiparate a “Unità Geografiche Aggiuntive”
A partire dal 2011, il disciplinare di produzione della Doc Etna (la più antica presente in Sicilia nata nel 1968), all’interno dell’areale di produzione che si estende nel territorio di 20 comuni, riconosce la presenza di 133 contrade, legalmente equiparate alle “Unità Geografiche Aggiuntive” (Uga). Nel lungo lavoro di ricognizione del territorio, grazie alla collaborazione dei produttori aderenti al Consorzio, l’aggiornamento dei confini ha portato all’individuazione di nove nuove contrade che saranno ufficialmente inserite nel prossimo aggiornamento del disciplinare di produzione. La nuova mappa prende in considerazione anche queste ultime, arrivando al numero di 142 contrade, distribuite nel territorio di undici comuni: 25 a Randazzo, 41 a Castiglione di Sicilia, 10 a Linguaglossa, 13 a Piedimonte Etneo, 8 a Milo, 4 a Santa Venerina, 20 a Zafferana Etnea, 9 a Trecastagni, 6 a Viagrande, 1 a Santa Maria di Licodia, 5 a Biancavilla.
Valorizzare le differenze territoriali in maniera ancora più precisa
«È una prima mappa che sarà ulteriormente aggiornata a scala ridotta per valorizzare le differenze territoriali in maniera ancora più precisa», aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Tutela Etna Doc. Nei progetti del Consorzio c’è una ulteriore migliore caratterizzazione delle singole contrade andando ancora più nel dettaglio nel rilevare le differenze presenti all’interno della denominazione. Quest’ultimo passaggio sarà possibile attraverso il futuro lavoro di zonazione che il Consorzio sta predisponendo insieme all’Università di Catania e all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. «Grazie a quest’ultimo progetto – conclude Lunetta – verrà approfondita la conoscenza delle differenze tra suoli, altitudini e microclimi e ci permetterà di conoscere in modo dettagliato e interpretare tutte le variabili presenti all’interno delle contrade».