Doc Sicilia, Cantine Colomba Bianca propongono il “cluster” Salemi

Doc Sicilia, Cantine Colomba Bianca propongono il “cluster” Salemi

Una nuova sfida per le Cantine Colomba Bianca. Si punta a modificare il disciplinare della Igt Salemi (l’Indicazione geografica tipica introdotta nel 1992), per trasformarla in “cluster” (subcategoria) della Doc Sicilia, prendendo a modello il sistema francese, che in riferimento al “sistema di qualità” ha fatto scuola in tutto il mondo.

L’annuncio ufficiale è stato fatto da Dino Taschetta, presidente della cooperativa trapanese che conta 6.800 ettari di vigneti, 2.480 soci e 6 cantine, durante la notte del 10 agosto scorso al castello di Salemi dove la coop vitivinicola ha organizzato la seconda edizione di Calici di Stelle.

Dino Taschetta, presidente di cantine Colomba Bianca

«La Sicilia – ha spiegato Taschetta – è un continente viticolo il cui territorio è caratterizzato da una grande variabilità: ci sono terreni che hanno differenze enormi e che consentono di produrre vini totalmente diversi. Spesso diventa difficile riconoscere le caratteristiche di un vitigno, se coltivato in aree diverse, perché il terroir influenza fortemente i risultati del prodotto finale. La scelta di creare una grande Doc Sicilia è stata certamente una mossa intelligente: un primo passo verso la valorizzazione del vigneto Sicilia e di un brand che merita di essere esportato a livello internazionale. Adesso però è arrivato il momento di fare un passo avanti, per questo motivo è importante vedere e studiare cosa hanno fatto le aree che hanno grande esperienza in ambito viticolo». Dello stesso tenore, anche se tecnicamente differente (e dall’iter probabilmente piú complesso), l’iniziativa che riguarda il vino monovarietale Grillo. Sempre nel Trapanese, infatti, i produttori vorrebbero poter indicare in etichetta, insieme a Doc Sicilia, anche la zona di produzione denominata Petrosino (ma che comprenderebbe anche Marsala e Mazara del Vallo) dove il vitigno autoctono si esprime con particolari note di pregio.

Il sistema francese, istituito negli anni 30, prevede al vertice le Aoc, affini alle nostre Doc, «ma all’interno di esse – ha continuato Taschetta – esistono molteplici livelli, corrispondenti a micro-territori particolarmente vocati e con caratteristiche particolari che danno riconoscibilità e prestigio ai vini prodotti. Una scelta strategica è stata quella di permettere alle varie Doc presenti in Sicilia di potere stare, comunque, sotto un unico grande “cappello” sotto il quale riunirsi tutti. Con le istituzioni delle aree geografiche aggiuntive, vorremmo delimitare le zone più piccole che storicamente e tradizionalmente offrono grandi vini, classificandole come se fossero dei “Premier Cru” o dei “Grand Cru” francesi. In questa direzione stiamo chiedendo al Consorzio di trasformare la Igt Salemi in una “Unità Geografica Aggiuntiva” della Doc Sicilia».

Con questo obiettivo Colomba Bianca ha promosso la raccolta di firme presso operatori vitivinicoli e agricoltori, coinvolgendo le numerose cantine del Trapanese. Cantine che hanno risposto con grande entusiasmo all’appello. I tempi, però, perchè si realizzi il desiderio dei produttori trapanesi, non saranno brevissimi. Ma del resto, si sa, i traguardi che danno le maggiori soddisfazioni sono quelli che si raggiungono con difficoltà e armandosi di santa pazienza.

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