Bonus braccianti, corsa alla domanda: soldi a rischio per i ritardatari

Bonus braccianti, corsa alla domanda: soldi a rischio per i ritardatari

È fissato al 30 giugno il termine per la presentazione dell’indennità una tantum destinata ai braccianti agricoli. La domanda dovrà essere presentata all’Inps ma è inutile cercare sul sito dell’ente previdenziale: ancora non c’è traccia nè del modello nè delle istruzioni. Del resto, non potrebbe essere diversamente, visto che il bonus per gli operai agricoli è stato inserito nel Dl Sostegni Bis, varato dal Consiglio dei Ministri appena qualche giorno fa. La norma è stata approvato dopo il pressing dei sindacati e dopo un fuoco di polemiche seguite all’esclusione di questa categoria dai benefici previsti nei precedenti provvedimenti varati per fronteggiare la crisi provocata dall’emergenza Covid.

Per l’intera platea nazionale dei braccianti agricoli sono stati stanziati complessivamente 448 milioni. Dovrebbero essere sufficienti, ma se dal monitoraggio della spesa che l’Inps provvederà a trasmettere al ministero del lavoro e delle politiche sociali e al ministero dell’economia e delle finanze, dovesse emergere il verificarsi di scostamenti rispetto a questo limite, non sono previste al momento risorse aggiuntive (art.68, comma 4). Pertanto, è meglio presentare la domanda prima possibile. Chi se la prenderà comoda rischierà di restare a bocca asciutta, non essendo oggi nessuno in grado di prevedere ulteriori stanziamenti per i ristori.

Chi intende fare domanda del bonus che vale 800 euro deve tenere presente che la misura è riservata a tutti gli operai agricoli a tempo determinato che nel 2020 abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro. Il bonus, che non concorre a formare reddito, è incompatibile con il Reddito di cittadinanza e col Reddito di Emergenza. Inoltre, i lavoratori non devono essere titolari di pensione né di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Fa eccezione il contratto di lavoro intermittente senza diritto all’indennità di disponibilità. 

«Quella dei braccianti agricoli – dichiara la deputata Anna Bilotti, esponente M5S in commissione Agricoltura –  è stata una delle categorie che, eroicamente, ha continuato a lavorare in tutto il periodo del lockdown, nonostante i leciti timori di contrarre il Covid-19, e garantendo l’approvvigionamento di cibo di qualità sulle tavole di tutti gli italiani». Nonostante ciò, nel 2020, si è registrata una flessione delle giornate lavorative. Il bonus serve appunto a compensare le perdite e i mancati redditi dei lavoratori agricoli. 

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