Decreto Legge Agosto, la norma sull’apicoltura divide le associazioni

Decreto Legge Agosto, la norma sull’apicoltura divide le associazioni

Politicamente strumentale e tecnicamente inopportuna. Così, senza mezzi termini, il presidente della Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone, ha definito la norma che riguarda il comparto apistico introdotta con il “Decreto Legge Agosto” contenuto nel testo blindato, discusso e approvato nei giorni scorsi prima al Senato e poi alla Camera. 

Si tratta di argomenti molto tecnici, ma che agli addetti ai lavori non possono sfuggire: l’emendamento che recita “all’articolo 7, comma 2, la lettera a) è abrogata” modifica l’articolo “Risorse nettarifere” della legge quadro sull’apicoltura (n. 313/2004). Si introduce così il principio che la pratica del nomadismo (spostamento di alveari, a volte anche da Nord a Sud della Penisola) sia esonerata dall’accertamento sanitario degli alveari con il prevedibile effetto che si diffondano e si aggravino le malattie delle api oltre i confini dei territori a maggiore criticità. Un esempio per tutti: in questo modo il pericoloso coleottero esotico delle api Aethina tumida, per anni circoscritto sul territorio della Regione Calabria (unico caso in Europa), potrebbe diffondersi su tutto il territorio nazionale. 

«Far decadere il principio che rispettare il Regolamento di polizia veterinaria è un obbligo è un atto grave oltre che un implicito invito a non rispettare una legge dello Stato», stigmatizza Cirone. E continua: «Si rischia così di favorire la diffusione di patologie pericolose per il patrimonio apistico nazionale. Un errore, a nostro avviso, così grossolano che ci auguriamo riceva la dovuta attenzione del legislatore per un chiaro e immediato intervento correttivo».

Di diverso parere l’Unaapi che “accoglie molto positivamente il provvedimento che, nel suo complesso, va nella giusta direzione della semplificazione normativa, indispensabile per lo sviluppo dell’apicoltura produttiva”.

Secondo Unaapi, infatti, la norma abrogata che stabiliva ai fini del nomadismo un preventivo accertamento per tutti gli apiari, nomadi e stanziali, del rispetto delle norme contenute nel Regolamento di Polizia Veterinaria era una disposizione ridondante. Norma che si sovrapponeva allo stesso Regolamento di Polizia Veterinaria che – ricorda Unaapi – rimarrà sempre comunque in vigore e alle numerose norme regionali sul nomadismo, e alla adozione, successiva alla legge 313/2004, dell’Anagrafe apistica nazionale, la cui corretta applicazione fornisce un puntale e preciso monitoraggio degli alveari sul territorio nazionale.

“Quindi di fatto afferma Unaapi – l’emendamento inserito nel Decreto legge Agosto non apporta alcun cambiamento dal punto di vista del controllo sanitario del patrimonio apistico nazionale e delle sue movimentazioni, ma introduce auspicabili piccole semplificazioni che aiutano a rendere più chiare e lineari le norme e loro interpretazione”.

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