Pronta una macchina anti-sputacchina per proteggere gli olivi da Xylella

Pronta una macchina anti-sputacchina per proteggere gli olivi da Xylella

Ancora una volta sarà la tecnologia a venire in soccorso degli agricoltori alle prese con virus e malattie delle piante. In questo caso nel mirino dei ricercatori è finita la “Xylella fastidiosa”, il batterio che colpisce gli olivi e che anzitutto in Puglia rappresenta una vera e propria calamità per le campagne. Allarme che ormai si è diffuso in tutte le regioni, compresa la Sicilia; regioni nelle quali gli olivicoltori stanno seguendo con molto interesse l’evoluzione della fitopatia.

Adesso, però, è arrivato un nuovo macchinario, ideato dall’Università di Bari e dall’istituto di ricerca privato Dyrecta Lab di Conversano (Bari), che dovrebbe dare una grossa mano di aiuto agli olivicoltori. Il macchinario, stando alle prime sperimentazioni, dovrebbe eliminare dal terreno, con un getto di vapore, le uova di sputacchina, l’insetto vettore del batterio Xylella che uccide le piante di olivo. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte Angelo Maurizio Galiano, amministratore di Dyrecta Lab e Alessandro Massaro, professore dell’Università di Bari, il quale fa parte del gruppo di lavoro coordinato da Francesco Porcelli, docente di Entomologia del Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa).

Xylella
Sputacchina (Philaenus spumarius), vettore del batterio Xylella fastidiosa

 Il macchinario, il cui costo varia dai 50 a 100mila euro, è in grado – secondo quanto riferito dai ricercatori – di ridurre sino al 99% le popolazioni dei vettori di Xylella fastidiosa pauca “in maniera sostenibile dal punto di vista economico e ambientale”.

Esiste già un prototipo della macchina, brevettato a fine dello scorso anno. Si tratta di un rimorchio da utilizzare tra febbraio e marzo, periodo di incubazione dell’insetto sul terreno. Già è stata portata a termine una fase di sperimentazione sul campo. Secondo i primi dati, il 99% delle uova del vettore vengono distrutte attraverso la vaporizzazione ad altissime temperature. Il macchinario prima analizza il terreno, dopo aver immagazzinato i dati necessari passa infine alla fase del getto di vapore. 

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