Orti Slow Food: educare alla sostenibilità attraverso la natura
L’11 novembre si celebra la “Festa degli Orti Slow Food”, un evento dedicato alla connessione tra esseri umani e natura, che quest’anno coincide con il ventesimo anniversario del progetto. L’iniziativa coinvolge un’ampia rete di scuole, insegnanti, studenti e attivisti impegnati nella salvaguardia della biodiversità e nella promozione di un’alimentazione consapevole.
Educazione alimentare e tutela della biodiversità
Il tema centrale dell’edizione 2024 è la relazione dell’essere umano con la natura, un percorso avviato con l’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto. L’obiettivo è promuovere il cibo come nutrimento, cultura, convivialità e piacere, ma anche come mezzo per riconnettersi alla terra.
Secondo Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, l’orto è “un’aula a cielo aperto” che educa alla consapevolezza alimentare e ambientale: «Mangiare è un atto agricolo, e attraverso le nostre scelte di acquisto possiamo sostenere filiere produttive rispettose della natura. Coltivare un orto è il primo passo per imparare a vivere in armonia con la terra».
La Festa degli Orti Slow Food non è solo una celebrazione, ma un invito concreto a riflettere sul rapporto con la natura e sulle scelte alimentari. Attraverso il coinvolgimento di scuole e comunità, il progetto mira a sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della biodiversità e del consumo consapevole.
Quest’anno, la Festa degli Orti coinvolge 29 mila studenti e 1.600 insegnanti di 400 scuole in Italia, dagli asili nido alle scuole secondarie di primo grado coordinati da 400 attivisti della rete nazionale degli Orti Slow Food di comunità, nata nel 2024 grazie al supporto di UniCredit. In Sicilia partecipano 38 scuole, 152 classi, 2.736 studenti e 6 orti di comunità.
Natura, creatività e cultura negli Orti Slow Food
La Festa degli Orti Slow Food offre ai partecipanti strumenti pratici ed educativi. Quest’anno sono stati distribuiti 463 kit contenenti materiali didattici e creativi. Tra gli elementi più significativi troviamo libri tematici, come “Naturalisti in cucina” di Federica Buglioni per le scuole, e “Arborama” per gli orti di comunità. C’è poi il verdometro, uno strumento che insegna a riconoscere i cinque colori della salute nei vegetali e la cornice “Arcimboldo in orto”, per realizzare opere d’arte con materiali naturali e partecipare a un contest sui social usando gli hashtag #ortislowfood e #arcimboldoinorto.
Inoltre, i kit includono semi di legumi (tra cui fave Cottoia di Modica e lupini in salamoia), legumi misti della rete Slow Beans, segnalibri biodegradabili piantabili e schede didattiche per attività durante l’anno scolastico.
Un progetto ventennale in continua evoluzione
Dal 2004, gli Orti Slow Food rappresentano un pilastro dell’educazione alimentare e ambientale. Ispirati agli Edible School Gardens di Slow Food Usa, gli orti sono diventati luoghi di apprendimento e socializzazione. Nel 2024, grazie al sostegno di UniCredit, il progetto si è ampliato con la creazione degli Orti di comunità, pensati per coinvolgere una platea ancora più vasta: urbani, sociali, collettivi e terapeutici, questi orti offrono opportunità di crescita personale e collettiva, contribuendo a diffondere pratiche sostenibili.
La rete degli Orti Slow Food è resa possibile grazie a collaborazioni strategiche con partner come Pastificio Di Martino e UniCredit, che ha promosso l’adesione di 538 nuove classi nel 2023 e il lancio degli Orti di comunità nel 2024.