Siccità, per l’agricoltura nuovi laghetti, acque reflue e minidissaltori

Siccità, per l’agricoltura nuovi laghetti, acque reflue e minidissaltori

L’obiettivo primario è fronteggiare la siccità e adottare per il futuro soluzioni capaci di mitigarne quanto più possibile gli effetti. In questo senso si muove il Dipartimento regionale dell’agricoltura guidato da Dario Cartabellotta che, anche nella sua veste di commissario per l’emergenza idrica in agricoltura, ha formalizzato alla Commissione Ue la richiesta di rimodulare sia il Piano Strategico della Pac 2023-2027 che il Psr 2017-2022 prevedendo lo spostamento di risorse per quasi 100 milioni euro che serviranno a finanziare azioni anti-siccità. 

La notizia è stata data dallo stesso Dario Cartabellotta durante l’incontro organizzato a Santo Stefano di Camastra in provincia di Messina dal neo eurodeputato Giuseppe Antoci lo scorso 20 luglio.

Non appena arriverà l’ok della Commissione Ue, è prevista la pubblicazione di nuovo bando a valere sulla misura 5.1 del Psr rivista e potranno essere finanziati numerosi interventi che vanno dalla realizzazione di invasi, vasche e serbatoi al riefficientamento di quelli esistenti con impermeabilizzazione, modellamento e messa in sicurezza. Ma non solo. Sono previste anche opere di captazione e realizzazione di sistemi di raccolta e stoccaggio delle acque. Tra gli interventi finanziabili anche quelli relativi al recupero e al trattamento delle acque reflue aziendali e quelli che riguardano sistemi di misurazione, controllo, telecontrollo e automazione e la realizzazione di sistemi di gestione intelligente dell’irrigazione attraverso remote sensing e/o proximal sensing. Infine si potranno finanziare anche i minidissalatori e relativi impianti fotovoltaici per la loro alimentazione, perchè se continua a non piovere o a piovere troppo poco, a lungo andare l’unica acqua che si potrà utilizzare sarà quella del mare. 

Il sostegno sarà concesso sotto forma di contributo in conto capitale pari all’80 per cento della spesa sostenibile ammessa il che rende la misura decisamente competitiva rispetto a una 4.1 del Psr o una SRD01 del Psp che prevedono un contributo in conto capitale più basso e pari al 50%. E fin qui gli agricoltori singoli o in associazione. Comuni – anche consorziati tra di loro – e Consorzi di Bonifica per investimenti in azioni di prevenzione dai rischi di inondazioni/alluvioni e comunque volti a prevenire la perdita del potenziale produttivo agricolo anche per scarsità d’acqua, riceverebbero invece contributi al 100%, visto che si tratterebbe di realizzare opere per la fruizione collettiva.

Possibile, grazie alle nuove regole comunitarie, anticipare il 50% delle spese con i fondi della vecchia programmazione e completare il finanziamento con le risorse della nuova. Questo renderà più snella la procedura (un solo bando, invece di due) e contribuirà a migliorare le performance di spesa del Psr 2014-2022 sul quale pende la spada di Damocle dei numerosi “ripensamenti” delle aziende poste in posizione utile al finanziamento delle misure di investimento.

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