Crisi del vino, da Cia Sicilia e cantine tre proposte all’assessore

Crisi del vino, da Cia Sicilia e cantine tre proposte all’assessore

Le giacenze di vino nei silos delle cantine preoccupano i viticoltori siciliani. E lo spettro della crisi aleggia su uno dei comparti portanti dell’economia agricola isolana. In affanno tutto il comparto vitivinicolo italiano e niente sconti nemmeno alla Francia il cui governo nelle scorse settimane ha già annunciato l’emissione di un fondo di aiuti di 160 milioni di euro per sostenere i vigneron in crisi.

In Sicilia, la prima lanciare l’allarme è la Confederazione Italiana Agricoltori che ha riunito i rappresentanti di molte cantine sociali per individuare possibili linee d’intervento. 

Dall’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sede della Cia Sicilia tra il gruppo dirigente della organizzazione professionale di categoria e i rappresentanti delle cantine sociali siciliane – Sant’Antonio, Ermes, San Francesco di Paola, Fiumefreddo, Europa, Petrosino, Settesoli, Colomba Bianca e Paolini – sono emerse tre proposte che possono servire a tonificare il mercato vitivinicolo ed arrivare alla prossima campagna 2023-2024 con giacenze limitate.

La prima riguarda la distillazione di crisi grazie alla quale potrebbero essere sottratti al mercato parecchi ettolitri di vino. «Da praticare però a prezzi congrui», sottolinea il presidente della Cia Sicilia, Graziano Scardino che ricorda come «la distillazione sia una pratica che non distrugge il prodotto, ma lo destina alla produzione di alcol per disinfettanti».

Altra ipotesi che è scaturita dalla riunione è lo stoccaggio dei vini. «Per questa misura – osserva Scardino – serve una dotazione finanziaria adeguata al fine di poter esaudire il maggior numero possibile di richieste. L’intervento servirebbe a fornire liquidità alle cantine in attesa della ripresa del mercato».

Infine la vendemmia verde: «Una misura diretta alle aziende agricole, che – spiega Scardino – fatta in maniera selettiva e parziale, permetterebbe di ridurre un po’ la produzione, assicurando al contempo nuova liquidità direttamente alle aziende agricole»

Le tre soluzioni individuate dal gruppo dirigente della Cia Sicilia sono state inserite nella lettera che Scardino ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, a cui è stato chiesto un incontro urgente affinché si faccia fronte comune sulle misure da adottare anche nei confronti del ministero dell’Agricoltura per salvaguardare le produzioni vitivinicole regionali”. «L’incontro – auspica Scardino – deve servire anche per iniziare un percorso di riflessione e studio finalizzato alla redazione di un serio ed attuale piano vitivinicolo regionale finalizzato al concreto e reale sviluppo del comparto».

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