Ciclone Helios, Cia Sicilia: subito conta dei danni e fondi per i ristori

Ciclone Helios, Cia Sicilia: subito conta dei danni e fondi per i ristori

Il ciclone Helios è passato lasciandosi alle spalle interi territori devastati. Negli areali agricoli della Sicilia orientale sud-orientale territori è arrivato adesso il momento di fare la conta dei danni. Esattamente quello che ha chiesto il presidente della Cia Sicilia Graziano Scardino in una lettera inviata oggi all’assessore regionale all’agricoltura Luca Sammartino. Nella lettera, poi, lo stesso Scardino chiede l’attivazione di “tutte le misure legislative ed i fondi per il ristoro dei danni”. Fondi che, vista l’insufficienza di quelli del fondo di solidarietà nazionale (D.L.102 del 29 marzo 2004), devono essere mobilitati “dalle nuove misure della Gestione del Rischio in agricoltura o dalla protezione civile”.

La corretta gestione delle acque

L’ennesimo disastro provocato dalle condizioni meteo avverse dà occasione al presidente della Cia Sicilia di rimarcare quanto sia importante la gestione delle acque. Sia quelle meteoriche di portata eccezionale che mettono in crisi il sistema idrografico regionale, che quelle destinate all’irrigazione. «L’esondazione di alcuni corsi d’acqua, fiumi, torrenti e scoline – osserva Scardino – ripropone in maniere preponderante il problema della regimazione delle acque, della pulizia dei fiumi e dei torrenti che produce danni alle strutture, alle piante ed alle produzioni. Tante quante ne può produrre la mancanza di acqua d’irrigazione nei periodi caldi e siccitosi. Dobbiamo invasare l’acqua in eccesso e dobbiamo saperla distribuire in estate. Il riordino dei consorzi di bonifica, in questo contesto, è una necessità dell’agricoltura siciliana non più rinviabile. La Cia è disponibile, assieme agli altri corpi intermedi, a dare il proprio contributo affinché si possano risolvere i problemi storici dell’acqua in Sicilia». 

Bacchettate sulla Finanziaria regionale

Nella missiva destinata all’assessore Sammartino il presidente Scardino non si è fatto sfuggire l’occasione di stigmatizzare l’operato dell’Assemblea Regionale Siciliana che con 35 voti favorevoli e 22 contrari ha approvato una Finanziaria che non piace affatto alla Cia siciliana. «È stata resuscitata la tabella H – tuona Scardino – per dare contributi a pioggia senza una visione organica di sviluppo, in assenza di una strategia lungimirante che valorizzi un settore di vitale importanza come l’agricoltura».

«Dalle informazioni avute – evidenzia Scardino – emerge un quadro in cui non vi sono fondi rilevanti per l’agricoltura siciliana. Pochi gli interventi strutturali, molti i fondi destinati a misure spot, la pioggia di emendamenti ha permesso piccoli contentini ai singoli parlamentari e di assegnare contributi a pioggia senza un serio piano di sviluppo dell’economia siciliana. L’agricoltura paga un prezzo alto poiché non vi sono misure di rilievo per essa che viene interessata solo da interventi indiretti. Quanto deciso dall’Assemblea Regionale, dopo venti ore di discussione ed emendamenti, non è in sintonia con quanto dichiarato dal premier Giorgia Meloni alla IX Conferenza Economica della Cia, ovvero l’assoluta volontà del governo nazionale di “difendere e rafforzare la solidità del sistema agroalimentare italiano che vuol dire difendere un patrimonio di inestimabile valore che affonda le sue radici nel rapporto millenario tra territori, cultura e produzioni”». «Anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – riferisce Scardino – ha sottolineato come “non si possano abbandonare i territori” e che “la presenza degli agricoltori permette di controllare i territori e prevenire disastri idrogeologici, definendo il mondo agricolo centrale nello sviluppo della nostra economia cosí come gli ultimi eventi hanno evidenziato”».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *