Post-pandemia, segnali di ripresa e ottimismo per il vino siciliano

Nel 2020 la perdita media è stata del 20 per cento. La pandemia ha, dunque, lasciato il segno nel comparto siciliano del vino, ma per il futuro, alla luce dei segnali di ripresa, sarà l’ottimismo a guidare le aziende. È questo in sintesi il messaggio emerso durante il workshop “Le politiche di gestione innovative e il ruolo della formazione per la ripresa – Gli effetti della pandemia sui risultati economici delle aziende vitivinicole siciliane”, che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede di Assovini Sicilia.
Durante l’incontro, Sebastiano Torcivia, docente del Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università di Palermo, e il presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la Gatinais, hanno commentato i dati 2020 riferiti a 23 grandi aziende siciliane del vino. Fatturato, redditività, fiscalità, resistenza, ripresa, sono i parametri utilizzati nello studio.
«Nonostante la perdita media del 20% del fatturato, le aziende siciliane hanno reagito bene agli effetti della pandemia, grazie ad un approccio più strategico nella progettazione della multicanalità e nell’utilizzo delle piattaforme digitali, entrambi, strumenti fondamentali a supporto della promozione e commercializzazione del vino», ha commentato Torcivia.
Se le perdite più significative per le aziende vitivinicole, in termini di fatturato, sono state riscontrate nel settore dell’Horeca, il settore della Gdo, al contrario, ha evidenziato una vigorosa ripresa, grazie ad un cambiamento delle abitudini dei consumatori che, durante la pandemia, hanno mostrato una tendenza verso la fascia medio-alta nell’acquisto dei vini.
Un interessante fenomeno ha caratterizzato il periodo della pandemia: la maggiore sensibilizzazione dei consumatori verso una cultura del vino di qualità. E se da un lato la domanda ha trascinato l’offerta provocando l’aumento dei prezzi, dall’altro, il consumatore si è orientato verso una spesa più alta.
«La Sicilia vitivinicola è sempre più competitiva – commenta il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais – attraverso l’offerta di una varietà di prodotti con un ottimo rapporto qualità prezzo. Nel nostro settore e tra i nostri associati, si avverte una grande voglia di ripresa e di aggredire i mercati – continua de la Gatinais – puntando, non solo su due vitigni siciliani di eccezione, come il Grillo e Nero d’Avola ma anche su vitigni come Carricante, Nerello mascalese, Catarratto, Perricone. Sempre di più, la Sicilia si afferma vero continente del vino e della biodiversità».
Presentato il Masv, il master per Manager delle Aziende del Settore Vitivinicolo
Il workshop è stata poi l’occasione per presentare la sedicesima edizione del Masv, il Master promosso dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università di Palermo e coordinato da Sebastiano Torcivia.
Il master, caratterizzato da un placement di circa il 70%, ha formato più di 150 corsisti in quindici edizioni. Il 50% degli allievi che ha concluso la formazione post-universitaria ha trovato occupazione stabile nel settore: molti di essi ricoprono ruoli determinanti in aziende vitivinicole e del settore agroalimentare sia regionali che nazionali. Dieci fra questi hanno avviato un’attività imprenditoriale. Mentre un altro 20% è migrato in settori affini o svolge attività libero.professionale.
«Il wine business – ha commentato Torcivia – è un settore in fase di espansione e la filiera richiede figure sempre più specializzate: sono quasi novecento le aziende vitivinicole imbottigliatrici siciliane – oltre 250 in più dal 2010 – segno di una decisa vigoria del settore. Il master, facendo riferimento ad un network di circa un centinaio di aziende partner e di altrettanti professionisti, facilita l’inserimento in realtà aziendali. Il career service favorisce l’incontro fra studenti e aziende o istituzioni ai fini dell’attivazione dello stage al termine del percorso d’aula».
In direzione del potenziamento della formazione nel settore vitivinicolo sta lavorando anche Assovini Sicilia. «L’associazione, si vuole proporre come ente di formazione per i nostri associati. Attualmente, siamo nella fase di ultimazione dell’iter per l’accreditamento», ha aggiunto il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais.
Il percorso formativo del Masv, della durata di un anno, è articolato in lezioni frontali con contributi di docenti di diversi atenei italiani e internazionali – di cui 50 ore di inglese specialistico con docente madrelingua – testimonianze manageriali, case histories, un intenso programma di visite aziendali – circa trenta solo nell’ultima edizione – partecipazione a importanti fiere ed eventi di settore (Sicilia en primeur, Contrade dell’Etna, Vinitaly, Vinexpo); work experience; minicorso di analisi sensoriale e wine-tasting.
Il master è rivolto a laureati con una forte motivazione a lavorare nella filiera vitivinicola e/o agroalimentare. La scadenza per presentare la domanda di ammissione al master Masv-Alta formazione per Manager delle Aziende del Settore Vitivinicolo è il 12 ottobre 2021.
Per chi fosse interessato segnaliamo che il bando di ammissione è consultabile sul sito di Unipa.