Taglio al costo del lavoro agricolo. Esonero contributivo per sei mesi

Taglio al costo del lavoro agricolo. Esonero contributivo per sei mesi

Domani, 16 settembre, scatta il taglio del costo del lavoro in agricoltura. Per i primi sei mesi del 2020 le aziende appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole ma anche allevamento, ippicoltura, pesca e dell’acquacoltura, potranno godere dell’esonero contributivo e non dovranno pagare gli oneri previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro

Così mentre imprese e professionisti, si troveranno domani, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, a dover onorare 187 versamenti, le imprese agricole più duramente colpite dall’emergenza Covid godranno almeno dell’esonero contributivo straordinario per i primi sei mesi del 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali. 

Per effetto delle norme contenute nel Decreto legge Rilancio, ora convertito in legge, il settore agricolo risparmierà in totale 426 milioni.

«Ho appena firmato, subito dopo averlo ricevuto dal Ministero del Lavoro – ha detto la Ministra Teresa Bellanova il Decreto con cui consentiamo l’esonero contributivo per i primi sei mesi del 2020 per le filiere agroalimentari».

Obiettivo, come più volte ribadito dal ministro Teresa Bellanova, ed esplicitato nello stesso decreto, il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Dopo la firma del ministro, il testo è stato immediatamente inoltrato al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’adozione definitiva del provvedimento.

Ma è caos fra gli agricoltori molti dei quali, al momento, non sanno se potranno beneficiare dell’esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, previsto dal Dl Rilancio. Fra i codici Ateco del decreto interministeriale che dovrebbe rendere fruibile le norme contenute nel Dl Rilancio mancano, infatti, comparti produttivi di grande rilievo come l’olivicolo, il frutticolo e l’orticolo. 

Per Cia-Agricoltori Italiani si tratta di una grave disattenzione del Governo nei confronti del sistema agroalimentare italiano che, pur tra mille difficoltà, sta contribuendo fattivamente alla tenuta socio-economica del Paese. Cia sollecita, dunque, l’allargamento della platea dei beneficiari con l’intervento risolutivo da parte dei ministeri coinvolti (Economia e Finanze, Lavoro e Politiche agricole)

Sulla stessa lunghezza d’onda Confagricoltura che, alla luce della perdurante crisi del settore HoReCa, sostiene che occorre fare di più estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento. Dice Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: «Abbiamo promosso un’azione specifica al Mipaaf, coinvolgendo direttamente la ministra Bellanova, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto “decreto agosto” per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo, in particolare di IV gamma. Nell’interesse del settore primario che ha dimostrato nell’emergenza quanto sia essenziale al Paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo». 

Analoga la richiesta di Copagri il cui presidente, Franco Verrascina, poi pragmaticamente fa osservare che «È fondamentale un rapido rilascio di chiare istruzioni operative necessarie all’accesso a questa importante misura, così da istruire e semplificare le pratiche e dare gambe agli sgravi».

Ma c’è anche un altro nodo da sciogliere e riguarda chi aveva già pagato senza attendere la firma del decreto interministeriale di attuazione del Dl Rilancio sull’esonero contributivo. Il comunicato stampa del ministero in cui si annunciava la firma del decreto, infatti, è stato diffuso solo nella serata del 14 settembre, quindi proprio ridosso della scadenza.

Per chi ha pagato con puntualità, c’è la possibilità (lo prevede l’articolo 3 del decreto firmato dal ministro Bellanova) di compensare con la contribuzione dovuta in futuro. Ma per questo bisognerà aspettare circolare dell’Inps che dovrebbe essere essere pubblicata entro una ventina di giorni.

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