Vigneti eroici e storici, definizione in un decreto. E presto arriverà il marchio

Vigneti eroici e storici, definizione in un decreto. E presto arriverà il marchio

Un patrimonio produttivo ed ambientale da tutelare, valorizzare, sostenere. È quello dei vigneti eroici e dei vigneti storici cui è interamente dedicato il decreto firmato dal ministro Teresa Bellanova di concerto con i ministri Franceschini e Costa. Il decreto rende operativo l’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino in cui la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale, rende finalmente concreto il percorso atteso da tempo. Adesso, dunque, i soggetti interessati possono presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento dei vigneti storici o eroici.

Quali vigneti possono definirsi eroici e quali storici? Secondo il decreto vengono definiti eroici i vigneti che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico, o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale” e quelli “situati nelle piccole isole“.

Sono considerati, invece, storici “quei vigneti la cui presenza, segnalata in una determinata superficie/particella, è antecedente il 1960” e la cui coltivazione è caratterizzata dall’impiego di pratiche e tecniche tradizionali “legate agli ambienti fisici e climatici locali, che mostrano forti legami con i sistemi sociali ed economici”.

Nei cinque articoli del decreto, oltre alla definizione, vengono definiti i criteri per l’individuazione dei vigneti storici ed eroici, e quelli per la definizione delle tipologie degli interventi. In particolare, fatte salve le aree già individuate dai piani paesaggistici regionali, i vigneti eroici devono possedere almeno un requisito tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare (esclusi quelli situati su un altopiano); sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole.

I vigneti storici sono individuati o dall’utilizzo di forme di coltivazione tradizionali legate al luogo di produzione, o per la presenza di “sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico“.

Sono già considerati storici i vigneti dei paesaggi iscritti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, purché la viticoltura costituisca la ragione dell’iscrizione e il vigneto costituisca la ragione principale che ne ha giustificato l’inserimento. E ancora quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e il criterio di iscrizione nella lista è dovuto esclusivamente o in modo complementare alla viticoltura (in Sicilia, i vigneti ad alberello ne sono un esempio). Infine sono riconosciuti storici i vigneti che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli.

«Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua, sostiene e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto e dunque i vignaioli e tutti coloro che ritenendolo un patrimonio di straordinaria importanza sotto il profilo storico, ambientale, produttivo, culturale, economico, lavorano per tutelarlo, preservarlo, consegnarlo alle muove generazioni», dichiara il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. «I produttori, cultori del nostro patrimonio ambientale – continua il ministro – potranno contare anche su specifiche risorse e potranno mettere in campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l’utilizzo di un marchio nazionale, che definiremo con un successivo provvedimento».

«Anche con questo decreto – conclude Bellanova – si ribadisce la rilevanza e l’eccellenza di un settore che rappresenta uno straordinario patrimonio di biodiversità e che, nei secoli, ha costruito e caratterizzato in modo evidentissimo il paesaggio italiano. Si tratta di saperi e competenze che vogliamo sostenere con determinazione, tributando a questi vignaioli il nostro grazie per il lavoro e lo sforzo quotidiani a difesa dei loro vigneti e di una storia che è patrimonio di tutti».

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