Regione, poker di nomine ai Parchi siciliani mentre il rimpasto langue

Regione, poker di nomine ai Parchi siciliani mentre il rimpasto langue

Mentre il rimpasto alla Regione sembra sfumare tra veti contrapposti, poltrone reclamate e alchimie politiche di basso profilo, il governatore Nello Musumeci ha dato il via libera in giunta alla nomina dei vertici dei Parchi regionali. Quattro nomine, ricordiamolo, che erano attese da oltre un anno.

In realtà, il governatore siciliano si era già espresso sui nomi, che però erano stati “cassati” dalla commissione Affari istituzionali. Ora, Musumeci ha riproposto la sua “squadra” in giunta di governo, forte di un parere legale che spiegherebbe come la valutazione della commissione abbia solo un valore consultivo e che quindi non può a nessun titolo bocciare le indicazioni fatte dal governo regionale. 

Le scelte di Musumeci sono cadute, quindi, su Carlo Caputo, ex sindaco di Belpasso, alla guida del Parco dell’Etna; sull’avvocato ex deputato regionale Giuseppe Arena, in quota Fratelli d’Italia, al Parco dell’Alcantara; su Angelo Merlino, agronomo messinese, al Parco delle Madonie; su Domenico Barbuzza, componente del gabinetto dell’assessore alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, nonché consigliere comunale a Sant’Agata di Militello, al Parco dei Nebrodi.

La riproposizione delle nomine, in una fase in cui ancora si discute di rimpasto in giunta, con il prevedibile (ma a questo punto non sicuro) ingresso della Lega nella compagine di governo, ha suscitato qualche perplessità tra gli stessi alleati di Musumeci e duri attacchi da parte dell’opposizione. «La lettura della sventagliata di nomine effettuate dal governo regionale ai vertici dei Parchi che, in perfetta continuità con il peggior passato, ha scelto persone storicamente legate alla militanza politica, è sufficiente per confermare, a noi ed ai siciliani, che l’appello lanciato al Presidente della Regione è fallito», dichiara Salvo Fleres, portavoce di Unità siciliana-LeApi. E continua: «Poche settimane fa, infatti, gli avevamo chiesto di rispondere all’emergenza nella quale vive la Sicilia con un atto di coraggio ed un forte salto di qualità, attraverso la nomina di un governo regionale formato da chi rappresenta, in Sicilia, l’eccellenza nei vari settori. La risposta è stata quella che vediamo sulla stampa. Ne prendiamo atto con amarezza e comprendiamo come la nostra battaglia dovrà necessariamente  farsi più dura, serrata e incalzante, per creare presto il clima necessario a determinare la svolta di cui l’Isola ha bisogno per uscire dall’attuale governo del nulla».

Critiche sono venute anche dal Pd. Per tutti si è espresso il capogruppo all’Ars, Giuseppe Lupo: «Mentre la Sicilia è in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica, Musumeci pensa a nominare i vertici dei Parchi: evidentemente la priorità del governo regionale non è difendere il lavoro dei siciliani o superare gli inaccettabili ritardi nell’erogazione della cassa integrazione, ma sfornare poltrone di sottogoverno».

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