Siccità: l’appello di Confagricoltura, “Servono più acqua e gasolio”

L’agricoltura siciliana è di nuovo alle prese con una siccità che sembra non dare tregua. Campi aridi e colture a rischio: è questa la fotografia che arriva dall’isola, dove Confagricoltura Sicilia ha lanciato un appello urgente alle istituzioni.
Le richieste principali sono due. La prima riguarda la maggiorazione dei quantitativi di carburante agricolo agevolato. Con la scarsità di piogge, gli agricoltori sono stati costretti a consumare più energia, soprattutto per pompare l’acqua dai pozzi il cui livello si approfondisce sempre di più. Un aumento dei costi che, senza un sostegno concreto, rischia di mettere in ginocchio molte aziende.
«La grave situazione climatica – spiega il presidente regionale Rosario Marchese Ragona – ha costretto i nostri agricoltori a ricorrere a pratiche straordinarie pur di salvare le colture. Ora serve un aiuto immediato da parte delle istituzioni».
La seconda richiesta è legata all’acqua: Confagricoltura ha domandato volumi integrativi da emungere da due dighe nel territorio di Agrigento, la San Giovanni e la Furore. In totale si parla di quasi due milioni di metri cubi, una quantità indispensabile per sostenere le colture ortive della zona, tra le più colpite dall’emergenza idrica.
«Le aziende dell’agrigentino rischiano il collasso – avverte Marchese Ragona –. Se non arriveranno interventi rapidi, le perdite saranno irreparabili per il settore primario, che è una risorsa vitale per l’economia siciliana».
La crisi idrica non è una novità per la Sicilia, ma negli ultimi anni la sua intensità si è aggravata. Per questo il grido d’allarme di Confagricoltura va oltre l’emergenza: serve una programmazione a lungo termine, con investimenti nelle infrastrutture idriche, reti irrigue più efficienti e una gestione dell’acqua capace di affrontare stagioni sempre più calde e asciutte.
L’agricoltura dell’isola resta una delle colonne portanti del Made in Italy agroalimentare, ma senza acqua rischia di perdere la sua forza. E con essa, una parte importante dell’identità e dell’economia della Sicilia.