In Sicilia un Osservatorio per affrontare l’emergenza climatica

PALERMO – È ufficialmente operativo l’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici in Sicilia, istituito con decreto dell’assessore al Territorio e Ambiente Giusi Savarino. L’organismo, previsto da una legge regionale del 2022, rappresenta un importante passo avanti per la costruzione di una governance climatica strutturata e scientificamente fondata in un territorio fortemente vulnerabile.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore Savarino, l’Osservatorio sarà uno “strumento indispensabile per mettere a punto strategie efficaci di salvaguardia del territorio”, fornendo al governo regionale un supporto tecnico-scientifico nella definizione delle politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.
Il nuovo organismo avrà il compito di elaborare scenari climatici futuri, utili a guidare l’azione pubblica nella prevenzione del rischio idrogeologico, nella gestione delle risorse naturali e nella tutela della sicurezza dei cittadini. La Sicilia, infatti, è sempre più esposta agli effetti della crisi climatica: desertificazione, incendi, carenza idrica, eventi estremi e perdita di biodiversità sono fenomeni ormai all’ordine del giorno.
«La competenza dei componenti dell’Osservatorio – ha sottolineato Savarino – è garanzia della qualità del lavoro che sarà svolto. Il nostro impegno è orientato a individuare e utilizzare risorse per la difesa del suolo e dell’ambiente, in un momento in cui la sicurezza dei siciliani è seriamente messa alla prova».
L’Osservatorio sarà composto da sette esperti di alto profilo, indicati direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani, con un mandato di cinque anni rinnovabile una sola volta. I componenti svolgeranno il loro incarico a titolo gratuito. Tra i nomi figurano Alessandro Dell’Aquila (Enea), Anna Maria Abita (Arpa Sicilia), Marco Faimali (Cnr), Candido Pirri (Istituto Italiano di Tecnologia), Salvatrice Vizzini (Università siciliane), Pietro Ciulla (associazioni ambientaliste) e Paolo Amenta (Conferenza Regione-Autonomie locali).
Il primo incontro dell’Osservatorio è previsto per settembre e darà il via ai lavori. La sfida è ambiziosa: far dialogare ricerca, istituzioni e territorio per affrontare con metodo e visione una transizione climatica non più rinviabile.