Venti candeline per il Gal Nebrodi Plus, evento a Capo d’Orlando

Il Gal Nebrodi Plus compie 20 anni ed ha organizzato per domani, 20 settembre alle ore 17:30, a Villa Piccolo (Capo d’Orlando in S.S. 113, km 109), un evento per celebrare questo primo importante traguardo.
«La manifestazione – spiega Francesco Calanna, presidente del Gal Nebrodi Plus dal 2010 – è un’occasione per ripercorrere le tappe di questo lungo viaggio, per celebrare i traguardi raggiunti e per ipotizzare nuovi piani per il futuro». Che aggiunge: «Vogliamo celebrare vent’anni di programmazione e di concertazione dal basso; vent’anni di bandi per costruire un tessuto imprenditoriale e riqualificare l’esistente; vent’anni di azioni, di concerto con i comuni dei Nebrodi, tesi a riqualificare il territorio con interventi mirati alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della identità territoriale; vent’anni di collaborazioni professionali, contribuendo a creare una classe di professionisti specializzati su tematiche di sviluppo locale; vent’anni di animazione territoriale, che hanno prodotto risultati collaterali mirati a rafforzare la strategia di programmazione. Ricordo tra le tante: il Biodistretto dei Nebrodi, il Distretto del cibo Nebrodi-Valdemone, la Rete del gusto e dell’accoglienza, la Rete delle comunità energetiche, l’alta scuola di formazione riconosciuta Emas-Ecolabel e tanto altro; tutte però nel solco di una strategia tesa ad unire il territorio, renderlo più forte contribuendo a rafforzarne l’identità».
Oggi il Gal, guardando con moderato entusiasmo agli obiettivi raggiunti, rilancia sui temi della transizione ecologica, energetica e sociale. Ma il fenomeno che più preoccupa – e che deve essere fronteggiato con lungimiranza, energia e intelligenza – è la senilizzazione. La scarsa natalità della Sicilia investe principalmente la nostra area dei Nebrodi. Circostanza che, unita all’aumento dell’età media e all’emigrazione giovanile, porta alla progressiva senilizzazione della popolazione. «I Nebrodi invecchiano e con loro la Sicilia – ricorda Calanna – noi dobbiamo fare la nostra parte: da un lato orientare la programmazione a questo vecchio-nuovo scenario e dall’altro essere il seme di una palingenesi culturale».