Pomodoro di Pachino Igp, qualità garantita dalla tecnologia blockchain

Pomodoro di Pachino Igp, qualità garantita dalla tecnologia blockchain

Garanzia di trasparenza e qualità. Ma anche racconto del territorio e informazioni per il consumatore. Il Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp punta sulla tecnologia blockchain per tracciare tutta la filiera produttiva.

Partita nei primi mesi del 2020, l’applicazione della “catena di blocchi” aveva subito una battuta d’arresto per via della pandemia. «Siamo ora pronti a ripartire – spiega il Presidente Sebastiano Fortunato – e lo facciamo con il nostro socio ProAgri srl, che è in grado di garantire la completa tracciabilità del processo produttivo proprio attraverso la blockchain». 

Tramite un semplice QR code inquadrato con lo smartphone, si può accedere a tutti i dati sull’origine del rinomato prodotto simbolo del made in Italy. Questo grazie ad “AgriOpenData”, la piattaforma digitale sviluppata da EZ Lab srl, l’innovativa Pmi partner del Consorzio dal 2020 che é stata tra le prime aziende ad avere applicato la blockchain con successo all’economia reale, con una particolare specializzazione nel settore agrifood. 

«Il progetto di tracciabilità del Consorzio – aggiunge il direttore del Consorzio Salvatore Chiaramida – è stato sviluppato implementando la tecnologia e sfruttando l’esperienza di EZ Lab che in questi anni ha realizzato più di 40 progetti simili, non solo nel settore agrifood ma anche in altri comparti come quello dell’arte, della nautica, del tessile, dell’industria 4.0, medicale e della cosmesi. Il coordinamento del progetto è stato affidato a TechNrgy srl, partner dell’azienda padovana per la Sicilia»

La tecnologia blockchain consente di effettuare operazioni sicure e verificabili lungo l’intera filiera produttiva garantendo trasparenza e sicurezza al consumatore finale. Permette di aumentare la produzione di qualità che nel caso del Pomodoro di Pachino Igp si traduce nella verifica dell’applicazione del Disciplinare di produzione integrata della Regione Sicilia e nel miglioramento della sostenibilità ambientale. AgriOpenData integra la tecnologia blockchain al settore agricolo attraverso un protocollo di sicurezza che registra, passo passo, i dati di tutto il processo al fine valorizzare i prodotti d’eccellenza.
Grazie ai contenuti innovativi e alla grande potenzialità che la tecnologia blockchain può avere nel rafforzare il rapporto con i consumatori, con maggiore garanzia e trasparenza, nel 2020 al Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp è stato assegnato il Premio innovazione Smau. «Oltre che di questo importante riconoscimento – afferma l’esperto tecnico del Consorzio Sebastiano Barone che ha ritirato il premio – andiamo orgogliosi di un partner d’eccellenza: EZ Lab, che nel 2016 ha realizzato il primo caso al mondo di tracciabilità nella filiera vitivinicola, è la prima azienda italiana ad aver raggiunto il break-even con soli progetti blockchain nel settore food». 

La blockchain – letteralmente «catena di blocchi» – è un grande registro digitale, una banca dati condivisa a cui si possono aggiungere informazioni e a cui tutti possono accedere, ma che non è modificabile e la cui sicurezza è garantita da crittografia. Grazie ad essa, nel settore agrifood, è possibile effettuare operazioni sicure e automatiche lungo l’intera filiera produttiva. Il progetto nasce dalla mission del Consorzio, ovvero combattere le contraffazioni e le sofisticazioni alimentari, garantendo sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale che si sta concretizzando anche con l’impiego nel packaging oramai generalizzato di tante aziende operanti nel sistema Igp di un imballaggio sostenibile realizzato in cartone e ricoperto con film Pla (acido polilattico) biodegradabile al 100% ricavato dal mais. 

«L’applicazione della blockchain, assieme all’impiego di imballaggi sostenibili, agli studi intrapresi sull’applicazione della “carbon footpprint” sulle serre ecosostenibili mediterranee e all’adesione di diverse nostre aziende associate al SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, ndr) – conclude Barone – rappresentano importanti traguardi nel campo della sostenibilità, oltre che ambientale, anche energetica»

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