Sifus Confali: braccianti lasciati fuori dal Dl Sostegni, intervengano i prefetti

Sifus Confali: braccianti lasciati fuori dal Dl Sostegni, intervengano i prefetti

Il decreto legge Sostegni “non prevede alcunché di intervento economico a favore dei lavoratori agricoli”. L’accusa lanciata da molti, è stata ribadita ieri dal sindacato autonomo Sifus Confali, che ha inviato una propria nota a tutti i Prefetti, i quali rappresentano il Governo nelle province italiane.

Nella nota, a firma del segretario generale del sindacato Maurizio Grosso, si chiede al governo Draghi, attraverso l’intervento dei Prefetti, di rivedere la propria posizione inserendo opportuni ristori anche per i braccianti agricoli. “Si tratta di una categoria – è scritto nella nota – che ha visto aumentare considerevolmente i bisogni oggettivi, per via della riduzione significativa delle giornate di lavoro registratasi nel 2020, a causa della pandemia da Covid-19”.

Spiega meglio il segretario Grosso: «Va sottolineato che con ciò ci riferiamo non solo alla perdita di 25 o 30 giornate medie ciascuno, ma anche di parte di quei contributi assistenziali e previdenziali ad esse connesse». «In verità – sottolinea rammaricato il segretario di Sifus Confali – ci aspettavamo che il Consiglio dei Ministri, prima di dare l’ok definitivo al Dl Sostegni, potesse rivedere la propria posizione al fine di inserire un bonus rivolto ai lavoratori agricoli. Così non è stato, tanto da chiederci tutti se i braccianti sono considerati lavoratori di serie B, senza famiglia e senza problemi economici. Se così fosse, sarebbe veramente molto grave. Soprattutto perché abbiamo visto che il Governo li ha proprio lasciati fuori da tutti quegli aiuti che, giustamente – come lo sarebbe stato anche per i braccianti – sono stati destinati alla cassa integrazione, alle nuove indennità a favore dei lavoratori stagionali non agricoli, ai precari dello sport e dello spettacolo, al rinnovo e al rifinanziamento del reddito di emergenza, agli enti locali e al trasporto pubblico, alla sanità e ai vaccini».

Le accuse lanciate da Sifus Confali al governo guidato da Mario Draghi sono, quindi, pesanti. «Non è possibile – osserva Grosso – considerare i braccianti agricoli come soggetti invisibili, anche per il ruolo fondamentale che essi svolgono a supporto del nostro settore agroalimentare. Per queste ragioni abbiamo sollevato il problema, e lo abbiamo segnalato a tutti i Ministri, al Presidente del Consiglio, a tutte le forze politiche e adesso pure ai Prefetti, espressione del Governo nei territori di loro competenza e dei quali conoscono tutte le problematiche che attanagliano chi ci vive, chi ci lavora e chi fa impresa. Aspettiamo, insomma, una risposta chiara e vogliamo delle spiegazioni altrettanto chiare. Tutto questo per rendere giustizia alle migliaia di lavoratori che prestano in Italia la loro opera nel settore dell’agricoltura, come ad esempio i braccianti agricoli, e che non vanno né ignorati e né dimenticati dal Governo». 

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