Canapa industriale, all’Ars ddl per rendere competitiva la filiera siciliana

Canapa industriale, all’Ars ddl per rendere competitiva la filiera siciliana

Diecimila posti di lavoro in tutta la Sicilia. È questa la previsione di Giorgio Assenza, presidente dei Deputati Questori all’Assemblea regionale siciliana, per il comparto della canapa industriale (cannabis sativa) oggetto di una proposta di legge che ha appena depositato all’Ars e volta a promuovere in Sicilia la filiera agroindustriale della cannabis sativa, sottolineandone i vantaggi economici, in termini di recupero di posti di lavoro e di rivalutazione del suolo coltivato.

«Il ruolo dell’agricoltura – fa osservare il presidente dei Questori in Ars – ha oggi nuove esigenze, anche sorte dalle rinnovate necessità dei consumatori. La canapa sativa, già esclusa dal novero degli stupefacenti dalla Convezione unica di New York nel lontano 1961 e ribadita da svariate normative europee fino alla legge nazionale 241 del 2016 che stabilisce le norme per il sostegno e la promozione della sua filiera, è ampia porzione del futuro agricolo della nostra regione».

In particolare, il sostegno e la promozione prevista nel disegno di legge a firma del deputato di Diventerà Bellissima, riguardano la coltura di questa pianta (“della quale non si butta niente”) finalizzata alla trasformazione (tessuti isolanti, rafie, ecc.), alla produzione di alimenti, di cosmetici, farmaceutici e di materie prime del tutto biodegradabili e ai semilavorati per le industrie in decine di diversi settori. Infine, ma non in ordine d’importanza, è da ricordare un pregio della cannabis insito nella sua capacità naturale di bonificare e rigenerare i terreni ove è cresciuta.

«In Sicilia – aggiunge Assenza – le condizioni pedoclimatiche delle sue valli costiere e fluviali in primis, l’elevato irraggiamento e le precipitazioni contenute, confezionano un habitat perfetto per la coltivazione della canapa, tant’è che essa è rintracciabile nel background agricolo storico dell’Isola». «Da sottolineare – conclude Assenza – che, grazie alla sua elevata dominanza nei confronti delle infestanti, non necessiterà di diserbanti».

Questa proposta, se diverrà legge con il voto d’Aula, creerà nuove realtà lavorative e andrà incontro ai coltivatori già operanti in Sicilia e alle colture già incrementate nell’ultimo anno: dai 50 ettari del 2018 ai 500 del 2019. Uno sviluppo cui la proposta di legge di Assenza tende a togliere inutili pastoie che ne rallentano un iter benefico per tutto il territorio regionale.

L’apprezzamento dei 5 Stelle

«Apprezziamo lo spirito propositivo dell’onorevole Assenza. Da più di due anni è depositato in Ars un nostro ddl che riguarda la canapa industriale. Ci auguriamo che il supporto di un deputato importante della maggioranza come lui possa dare un contributo perché la materia venga trattata prima possibile in commissione Attività produttive», afferma il deputato del M5S all’Ars, Luigi Sunseri, commentando la notizia del deposito di un ddl sulla canapa industriale da parte del deputato Giorgio Assenza.

Canapar ci crede

«Questo disegno di legge segna l’inizio del risorgimento agricolo della Sicilia», commenta Sergio Martines, amministratore delegato di Canapar Srl, la filiale italiana con sede a Ragusa della multinazionale Canapar Corp. che ha sede in Canada. «La proposta di legge a firma di Assenza – continua – rappresenta l’esempio di una chiara volontà politica che intende sostenere, da una parte, l’agricoltura e, dall’altra, l’industria verde a emissioni zero».

«Dopo momenti critici in cui l’agricoltura e l’industria hanno subito una imponente fase di stallo – osserva il Ceo di Canapar – anche per la Sicilia questo è il momento della ripartenza, della ripresa agricola e industriale. Lo chiedono gli agricoltori, lo chiediamo noi, perché Canapar, nata dalla fiducia di importanti investitori esteri, ha scommesso moltissimo su questa terra e questa proposta di legge offre la possibilità alla Sicilia di creare un vantaggio competitivo rispetto al resto d’Europa. Potremmo ulteriormente aprirci al mercato internazionale e impegnarci a coltivare in Sicilia, perché vogliamo che questa regione diventi il centro europeo nella trasformazione della canapa industriale, trascinando positivamente il settore agricolo e generando un impatto economico-finanziario, sociale e ambientale favorevole per tutta la filiera». «La Sicilia – conclude Sergio Martines – non può e non deve perdere l’opportunità di diventare il centro di riferimento per il settore agroindustriale della canapa».

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