Banca delle Terre, ecco i lotti all’asta in Sicilia. Per i giovani acquisto a rate

Dei 386 terreni agricoli, per un totale di diecimila ettari messi all’asta da Ismea lo scorso 19 febbraio, ben 126 si trovano in Sicilia. È infatti l’Isola, con 2.200 ettari di terreni in vendita, a detenere il primato in termini di superficie tra le regioni interessate all’asta.
«Il ricavato delle vendite verrà interamente destinato a finanziare le iniziative dei giovani agricoltori, attraverso la misure del primo Insediamento, del subentro e dell’autoimprenditorialità», ha spiegato Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea durante “Seminiamo il futuro”, l’evento che si è svolto lo scorso 19 febbraio al Maxxi di Roma.
I terreni messi all’asta sia in Sicilia (vedi tabella) che nel resto d’Italia, sono quelli che derivano dalle operazioni fondiarie realizzate da Ismea e, prima ancora, dalla Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina che, com’è noto, è confluita proprio in Ismea grazie al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 419 sul “riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali”.
Provincia | Numero di lotti | Superficie |
Agrigento | 305,88 | 15 |
Caltanissetta | 595,81 | 16 |
Catania | 590,92 | 43 |
Enna | 163,66 | 8 |
Messina | 0 | 0 |
Palermo | 13,89 | 2 |
Ragusa | 188,26 | 11 |
Siracusa | 185,78 | 21 |
Trapani | 158,36 | 10 |
Totale | 2202,56 | 126 |
In pratica, si tratta di terreni che, acquistati dagli assegnatari mediante un atto di vendita con patto di riservato dominio – l’acquisizione del diritto di proprietà è subordinata a una condizione sospensiva, ovvero il pagamento dell’intero prezzo pattuito dalle parti – sono tornati a Ismea per vari motivi. Ad esempio, l’assegnatario potrebbe essersi ritirato dall’attività agricola facendo rinuncia all’assegnazione del terreno; oppure, caso probabilmente più diffuso vista la precarietà dei redditi agricoli, l’assegnatario non ce l’ha fatta a pagare le rate del mutuo e il terreno è tornato all’ente finanziatore, l’Ismea, appunto.
Quella delle aste non è una novità. Anche quando era ancora in vita la Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina i fondi agricoli che tornavano all’ente venivano venduti all’incanto. Di diverso adesso c’è che il tesoretto di terreni “abbandonati” per causa di forza maggiore è stato ribattezzato Banca delle Terre Agricole e che l’asta si svolge regolarmente ogni sei mesi.
Dalla pubblicazione dell’ultimo avviso che risale al 19 febbraio scorso ci sono 60 giorni di tempo per inviare le manifestazioni di interesse che possono riguardare anche più terreni. In tal caso, la manifestazione deve essere presentata per ogni singolo lotto. Le manifestazioni d’interesse possono essere inviate da qualsiasi soggetto, purché sia rispettata la modalità dell’invio telematico utilizzando il portale dedicato della Banca delle Terre Agricole fino alle ore 23.59 del giorno 19 aprile 2020.
In via generale il prezzo dei terreni deve essere corrisposto dall’aggiudicatario in un’unica soluzione, al netto del deposito cauzionale, e contestualmente alla stipula del contratto di vendita. Tutte le spese relative e conseguenti alla stipula, nessuna esclusa, sono a totale carico della parte acquirente.
Condizioni speciali sono previste per gli under 41. Solo se l’aggiudicazione è in favore di giovani imprenditori agricoli, infatti, il pagamento del prezzo potrà essere rateizzato previa iscrizione di ipoteca legale pari al 100% del valore del terreno posto a base d’asta.
Il prezzo del terreno, fino al 100% del valore a base d’asta, potrà essere corrisposto in rate semestrali o annuali e il relativo piano di ammortamento sarà sviluppato per un periodo massimo di 30 anni.
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