Doc Pantelleria, il Consorzio di tutela avvia la vigilanza Erga Omnes

Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini Doc Pantelleria, ottenuto il riconoscimento Erga Omnes dal Ministero delle Politiche Agricole, avvia le attività di vigilanza.
Ne dà notizia il stesso Presidente del Consorzio Benedetto Renda in occasione dell’ultima riunione del Consiglio di Amministrazione dell’organismo che rappresenta oltre l’85% della produzione dell’isola, associando 325 viticoltori e 8 cantine: Pellegrino, Murana, Vinisola, Donnafugata, Basile, De Bartoli, Bonomo e Coste di Ghirlanda.

L’attribuzione delle funzioni “Erga Omnes”, dà al Consorzio il potere di agire per la tutela, salvaguardia e controllo nei confronti di tutti gli utilizzatori della denominazione Pantelleria.
«Grazie al riconoscimento Erga Omnes – spiega il presidente Renda – come concordato con il CdA che abbiamo appena riunito, avviamo l’azione di agenti vigilatori che potranno svolgere un’efficace tutela della nostra denominazione, sia in Italia che all’estero. L’altro fronte non meno importante che ci vedrà impegnati resta quello della promozione. L’obiettivo è di far conoscere i vini Doc Pantelleria ad un pubblico più ampio di consumatori di vino di qualità e far loro percepire il valore e l’unicità dei nostri vini frutto della viticoltura eroica che ha ricevuto nel 2014 lo straordinario riconoscimento Unesco».
Soddisfazione per il 2019 in chiusura. «Il bilancio delle attività svolte durante l’anno è positivo», aggiunge il presidente Renda e snocciola l’elenco delle iniziative: l’organizzazione del Pantelleria Doc Festival che ha messo insieme vino e territorio con un programma di visite guidate alle cantine, di degustazioni ed eventi alla scoperta della cultura enogastronomica del territorio; il corso di avvicinamento al vino dedicato agli operatori di enoteche, wine bar e ristoranti di Pantelleria affinché possano svolgere un ruolo di ambasciatori dei nostri vini con i tanti turisti amanti dell’isola; l’incoming di giornalisti italiani e stranieri che hanno prodotto una ricca copertura mediatica che è culminata nel periodo della vendemmia nella diretta di Uno Mattina su Rai1.
Omette di ricordare però l’infuocata polemica che ha contrapposto i maggiori produttori dell’isola di Pantelleria aderenti al Consorzio con la miriade di piccoli produttori panteschi e con la stessa amministrazione comunale sulla modifica del disciplinare della Doc Pantelleria. Modifica che, approvata maggioranza dall’assemblea che si è tenuta il 15 giugno scorso, il Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini a Doc dell’Isola di Pantelleria ha richiesto di potere apportare con la rituale istanza presentata lo scorso 21 ottobre all’Assessorato regionale all’Agricoltura.
In particolare, la polemica che aveva acceso gli animi si riferiva alla modifica dell’articolo 7 del disciplinare proposta da Renda e poi approvata dall’assemblea. Nella nuova versione del disciplinare – che adesso attende l’ok del ministero e della Commissione Ue, è “consentito sia di riportare nell’etichettatura dei vini “Pantelleria Bianco” e “Bianco frizzante” l’indicazione del vitigno “Zibibbo”, sia di usare nelle etichettature di tutti i vini l’uso dell’unità geografica più ampia “Sicilia”.
In questa modifica che può apparire ai più quasi insignificante, un elemento, in particolare, ha fatto infuriare gli isolani: l’aggiunta della menzione “Sicilia” che, a parer loro, finisce per snaturare contro qualunque principio di marketing l’unicità del brand “Pantelleria”, deprezzandone i prodotti.