Gestione del rischio, al via il Fondo di mutualizzazione nazionale

Non solo polizze agevolate a copertura dei rischi climatici e delle fitopatie, infestazioni parassitarie ed epizoozie e innovativi strumenti per la stabilizzazione dei prezzi in caso di fluttuazioni di mercato. A disposizione degli agricoltori a partire dal 2022 ci sarà anche l’innovativo “Fondo di mutualizzazione nazionale” che interverrà a copertura delle avversità catastrofali, gelo, brina, alluvioni e siccità attivato grazie al prelievo del 3 per cento sugli aiuti diretti. Il fondo entrerà in vigore già quest’anno con un finanziamento di 621,5 milioni di euro, in anticipo su quanto previsto con la nuova Politica Agricola Comune.
«Queste risorse si aggiungono ai 250 milioni delle assicurazioni agevolate e ai 50 milioni destinati alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso. Le imprese agricole potranno così essere sostenute con maggiore celerità, efficacia e immediatezza, in modo tale da non dover affrontare con forze proprie le avversità atmosferiche che mettono a repentaglio le produzioni e la redditività», ha dichiarato il deputato Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura, intervenendo al XIV Convegno Nazionale Gestione del Rischio in Agricoltura organizzato da Cesar (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale), Ismea, Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali) e Asnacodi Italia (Associazione Nazionale dei Consorzi di Difesa) a cui ha partecipato con Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura, e al ministro Stefano Patuanelli (Mipaaf).
«I fondi di mutualizzazione – ha poi proseguito Gallinella – dovranno coprire i rischi non assicurati dalle compagnie per l’assenza di informazioni sufficienti alla quantificazione del rischio e integrare le coperture quando siano solo parzialmente assunte dalle compagnie. L’introduzione dello “standard value” sulla misura assicurativa, invece, ha al contempo permesso di ridurre i tempi di istruttoria, facendo sì che il Ministero delle Politiche agricole possa liquidare quasi il 90 per cento degli importi richiesti e riducendo in maniera considerevole le anticipazioni finanziarie dei Condifesa e dei singoli agricoltori. Se i valori assicurati dalle aziende rientrano nello standard value, non sarà necessario presentare documenti per dimostrare la veridicità dei valori assicurati».