Finanziaria regionale, rischio cancellazione per i Consorzi di Bonifica

A rischio ci sono non solo i diritti dei duemila lavoratori dei Consorzi di Bonifica ma anche la stessa erogazione del servizio irriguo agli agricoltori. L’allarme è stato lanciato oggi dall’Esecutivo Filbi-Uila Sicilia riunito oggi in videoconferenza su convocazione del segretario Enzo Savarino in presenza del segretario nazionale della Filbi, Gabriele de Gasperis, e del segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino.
Motivo della preoccupazione dei sindacalisti l’articolo 136 della legge finanziaria in discussione in questi giorni all’Ars con cui si prevede la messa in liquidazione degli undici Consorzi di Bonifica che, nonostante la legge del 2014 che ne ha ridotto il numero a due, sono le strutture giuridiche in capo alle quali è ancora posto il personale e tutte le attività finalizzate all’erogazione del servizio irriguo agli agricoltori aderenti. «Di fatto ai due consorzi, quello della Sicilia orientale e quello della Sicilia occidentale, non sono mai state trasferite né le competenze, né il personale, pertanto la immediata messa in liquidazione degli undici consorzi – legalmente soppressi ma mai tecnicamente esclusi dalla gestione del servizio, del personale e di tutti i contratti in essere – determinerebbe il blocco totale delle attività», spiega a Sicilia Verde il segretario Filbi-Uila Sicilia, Enzo Savarino.
La prima conseguenza della messa in liquidazione degli undici enti sarebbe la sospensione delle linee di credito da parte degli istituti di credito e la richiesta di immediato rientro delle esposizioni che oggi si aggirerebbero intorno ai dieci milioni di euro. Niente soldi per stipendi e oneri sociali del personale, ma nemmeno per le operazioni propedeutiche alla ripresa della stagione irrigua. Poi andrebbe perso tutto lo sforzo fatto finora per chiudere i contenziosi tra lavoratori ed enti e il piano di riqualificazione del personale. Un disastro, insomma. Per questo nella nota inviata all’assessore regionale all’Agricoltura e ai capigruppo dell’Assemblea regionale l’organizzazione sindacale ha indicato la necessità di sopprimere l’articolo 136 proposto nella legge finanziaria e portare, invece, al più presto in Aula per la discussione, la proposta di riforma dei Consorzi di Bonifica.
«Solo e unicamente nell’articolato della riforma, attualmente al vaglio della Commissione Attività Produttive, si potrà dare corretta soluzione alle esigenze della Bonifica», afferma Savarino. «Nel disegno di legge – continua il sindacalista – è prevista la costituzione di un nuovo Consorzio di bonifica unico per tutta l’Isola che secondo noi dovrà subentrare a titolo universale nelle attività e nelle passività degli attuali enti, innanzitutto a tutela dei diritti acquisiti in virtù dei rapporti di lavoro».
Altra preoccupazione del sindacato riguarda le pensioni dei dipendenti. Nella nota inviata all’assessore, ai deputati e al commissario dei Consorzi di bonifica è stato ricordato che il 31 dicembre dello scorso anno si è chiusa per i Consorzi di Bonifica la possibilità di iscriversi al Fondo di accantonamento del trattamento di quiescenza dei dipendenti consorziali istituito presso l’Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e gli Impiegati in Agricoltura. la nota si conclude con l’invito per “istituzioni politiche e commissari dei Consorzi ad attivarsi attraverso gli organismi nazionali e regionali di settore al fine di garantire la continuità del trattamento di quiescenza ai dipendenti”.
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