Enna, imprenditori agricoli ma con il reddito di cittadinanza: 36 denunciati

Un contributo, una regalìa non si rifiuta mai. Che provenga dall’Unione europea, che sia uno dei tanti premi previsti da bandi agricoli del Psr, oppure che si tratti di un semplice e non tanto “frugale” reddito di cittadinanza, voluto un anno e mezzo fa dalla compagine pentastellata guidata dal ministro Luigi Di Maio. Devono averla pensata così i 36 imprenditori della provincia di Enna, già percettori di contributi comunitari erogati dalla Pac, la Politica agricola comune, i quali non dichiaravano di incassare questi fondi europei allo scopo di accedere al reddito di cittadinanza. Sostegno finanziario che, in certi casi, hanno appurato gli inquirenti, arrivava fino a importi di 1.200 euro mensili, praticamente il massimo ottenibile dal provvedimento anti-povertà.

L’operazione denominata “Inside”, che ha messo sotto la lente di ingrandimento la posizione di 7.600 beneficiari di contributi Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, è stata condotta dalla Guardia di finanza di Enna. Secondo quanto reso noto al termine dell’operazione, sono state già avviate le modalità di revoca del beneficio Rdc e quelle per il recupero di oltre 200 mila euro di aiuto finanziario non dovuto. 

Nei mesi scorsi, i finanzieri della Tenenza di Nicosia hanno focalizzato la loro indagine sulla posizione irregolare di 36 presunti “indigenti” che, mentre percepivano contributi comunitari previsti per gli imprenditori agricoli per decine di migliaia di euro, non avevano avuto alcuna remora nel chiedere la concessione del reddito di cittadinanza, previsto per quei soggetti che versano in una particolare situazione economica disagiata. 

La posizione dei 36 imprenditori agricoli è stata adesso segnalata alla procura della Repubblica di Enna, guidata dal procuratore capo Massimo Palmeri. Le condanne previste per questo tipo di reato possono variare da un minimo di due anni a sei anni di reclusione.