Irrigazione a rischio in Sicilia: meno 35% di acqua per le campagne

Irrigazione a rischio in Sicilia: meno 35% di acqua per le campagne

L’emergenza sanitaria Covid-19 mette a rischio l’irrigazione nelle campagne siciliane. In alcune zone dell’Isola si stima che la riduzione delle risorse idriche a scopo irriguo possa ridursi dal 20 al 35%. Saranno, dunque, tempi duri per quegli agricoltori che possono contare solo sull’acqua distribuita dai consorzi di bonifica e prelevata dagli invasi artificiali. Minori disagi, forse, per chi ha ancora un pozzo funzionante ma dal quale da tempo non era permesso l’attingimento: il presidente della Regione Nello Musumeci, infatti, ha promesso che se si dovesse procedere alla riduzione delle risorse idriche da destinare all’agricoltura, saranno rilasciate velocemente le concessioni all’attingimento dai pozzi.

Ma non è detto che questo possa risolvere il problema dell’irrigazione. Rimane, infatti, l’incognita della ricarica dalla falda freatica che con un inverno tanto mite e secco, non ha potuto fare tesoro di piogge abbondanti. Il governatore della Sicilia, ha promesso un’attenta programmazione delle risorse idriche presenti negli invasi dell’Isola per scongiurare, specialmente in vista della stagione estiva, disagi per la popolazione ed eventuali ripercussioni per gli agricoltori. 

Attraverso l’Autorità di Bacino il governo regionale ha, quindi, impartito una direttiva a tutti gli enti gestori per fissare priorità e regole nella distribuzione dell’acqua. «Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria – ha spiegato Musumeci – non potremo permetterci di operare alcuna riduzione dell’acqua destinata all’uso potabile. In alcuni territori della nostra Isola, invece, sarà necessario procedere a una diminuzione dei quantitativi destinati alle campagne. Da qui la necessità di consentire agli agricoltori di utilizzare i pozzi, che avevano a disposizione prima dell’entrata in vigore del sistema di approvvigionamento consortile. In tempi celeri avremo, dunque, una mappa dettagliata delle zone per le quali sarà necessario supportare i quantitativi d’acqua destinati all’uso irriguo e così potranno essere rilasciate le relative autorizzazioni per il prelievo».

Una recente direttiva del segretario generale dell’Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, Francesco Greco, ha affidato ai Consorzi di bonifica il compito di individuare “le aree dove non si può garantire un buon servizio idrico, affinchè ne diano immediatamente contezza all’utenza tramite pubblicazioni sul sito web dei Consorzi e riunioni con le associazioni di categoria”. Saranno poi gli uffici del Genio Civile a organizzare “una corsia preferenziale finalizzata al rilascio del titolo abilitativo all’attingimento o di derivazione per tutti i richiedenti muniti di attestato rilasciato dal Consorzio di bonifica, ove viene manifestata l’impossibilità di servire adeguatamente quella porzione di territorio”.

«Questo meccanismo – sottolinea il presidente Musumeci – è stato pensato in tempo per dare un’adeguata risposta ai bisogni delle campagne, sia pure in un periodo siccitoso come questo che impone in alcune zone una riduzione della quota destinata all’irrigazione che va dal 20 al 35%».

Il Piano di ripartizione delle risorse idriche predisposto dalla Regione, e valido fino al 31 dicembre, potrebbe essere comunque aggiornato il 30 giugno, a seguito della verifica in corso sui livelli delle falde acquifere. In via di definizione anche il Piano regionale per la lotta alla siccità. Proseguono, inoltre, le attività per ridare piena funzionalità alle dighe attraverso i collaudi e la rimozione delle limitazioni d’invaso. Un programma di interventi che, come è stato calcolato dagli esperti della Regione, dovrebbe consentire di potere disporre di un volume idrico integrativo di oltre trecento milioni di metri cubi d’acqua.

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