Aiuti agli agricoltori? Calderone: il governo intanto pensi a far pagare Agea

Aiuti agli agricoltori? Calderone: il governo intanto pensi a far pagare Agea

«C’è un modo concreto di aiutare immediatamente il comparto agricolo: chiedere all’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, di sbloccare immediatamente i pagamenti pregressi e di anticipare anche quelli 2020. Se si vogliono aiutare gli agricoltori questa è la misura più urgente da adottare. Ricordiamo che ci sono ritardi enormi nei pagamenti, per il biologico, ma non solo. Sono migliaia le aziende agricole che attendono ormai da anni i fondi da parte di Agea e la questione è stata oggetto di più di una denuncia e anche di interrogazioni parlamentari». La richiesta di Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, movimento fondato dallo scrittore meridionalista, Pino Aprile, arriva puntuale dopo l’intervento del premier Giuseppe Conte, che nel suo ultimo discorso agli italiani ha riconosciuto il ruolo primario dell’agricoltura nell’economia italiana, anche in questo momento di emergenza da Covid-19. 

«Come se non bastasse – aggiunge Calderone – l’Agenzia blocca i pagamenti attaccandosi ad ogni insignificante cavillo. Visto che il governo nazionale sta degnando di attenzione il comparto, dia prova che non siamo di fronte alle solite chiacchiere e ci aspettiamo misure concrete non solo per l’agricoltura del Nord, ma anche per quella del Sud. Per questo chiediamo all’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, di vigilare e di agire, che l’attenzione del governo nazionale non sia rivolta solo alle aziende lombarde, perché anche le aziende agricole siciliane stanno subendo un duro colpo». 

«Intanto, il governo regionale – chiosa il responsabile del movimento per l’Equità Territoriale – così attento a non turbare i rapporti con Roma, dia prova di avere a cuore l’agricoltura siciliana facendosi portavoce di questo appello, battendo i pugni sul tavolo se è il caso. La Giunta Musumeci deve fare gli interessi dei siciliani e non concentrarsi su equilibrismi politici che potrebbero ricordare vecchi schemi che nulla hanno a che fare con gli interessi collettivi».

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