Tredicesima edizione de L’Isola del Tesolio all’Orto Botanico

Torna a Palermo “L’isola del Tesolio”, la manifestazione promossa dal Cofiol, il Consorzio della filiera olivicola, insieme all’azienda capofila Premiati Oleifici Barbera che è arrivata alla tredicesima edizione. Si svolgerà venerdì 20 dicembre, a partire dalle 9,30 presso la Sala Lanza dell’Orto Botanico.
A campagna olearia conclusa, quest’anno il dibattito sarà puntato sullo stato di salute del settore e sulle sfide future che attendono l’olio extra vergine d’oliva siciliano.
Al convegno, moderato dalla giornalista Nadia La Malfa, interveranno Paolo Inglese, docente di colture arboree dell’Università di Palermo (L’olivicoltura italiana. Tradizione o progetto), Alberto Pulizzi dell’Istituto regionale vino e olio(Le attività dell’Irvo e le certificazioni), Giacomo Gagliano dell’Icqrf Sicilia (I controlli nella filiera olivicola, con particolare riguardo alle produzioni di qualità, attraverso il Web), Francesco Tabano, presidente di Federolio (Panel test e la sua applicazione. Luci ed ombre a 20 anni dalla nascita), Pietro Sandali, direttore generale Unaprol (Nuove regole per rilanciare l’olio extravergine italiano), Tiziano Caruso docente di olivicoltura presso il Dipartimento di Scienze Agraria, agroalimentari e Forestali dell’Ateneo palermitano, (Olivicoltura di precisione, la sfida del futuro); Edy Bandiera, assessore regionale all’agricoltura (Sicilia e Ue, un legame indissolubile).
Anche quest’anno l’Isola del Tesolio si concluderà con la consueta consegna dei premi “Oliva d’Oro – Selezione Speciale Barbera” destinati alle personalità che, nei diversi ambiti, si sono contraddistinte nella promozione e diffusione della cultura dell’olio extra vergine siciliano.
La Sicilia dell’olio e delle olive ha grandissime potenzialità e i numeri lo dimostrano. Ma da due anni l’oliveto Sicilia è stato avaro: il 2018 è ricordato dagli olivicoltori nostrani come l’annus orribilis con la produzione falcidiata e ridotta dell’80 per cento; il 2019 che, nell’alternanza tipica della coltura doveva essere “di carica”, a causa di una primavera pazza, non ha recuperato e ha prodotto meno della metà di quello che ci sarebbe atteso sulla base dello storico delle rese medie.
Nell’Isola esistono oltre 40 diverse varietà di olive e la regione è il terzo produttore nazionale dopo Puglia e Calabria. Nella regione secondo Agea ci sono 619 tra frantoi oleari e oleifici attivi, distribuiti in tutte le nove province siciliane. Sei le Dop presenti nell’area olivicola siciliana: Valli Trapanesi, Valle del Belice, Val di Mazara, Valdemone, Monte Etna e Monti Iblei.