Grano dalla Francia a Pozzallo. Francese originale o da triangolazione?

Grano dalla Francia a Pozzallo. Francese originale o da triangolazione?

Dopo il carico arrivato a Catania sabato scorso, questa volta il grano scaricato oggi, 4 febbraio al porto di Pozzallo – circa 4.400 tonnellate – è arrivato su una nave proveniente dalla Francia. Immediato il post su Facebook dell’assessore all’agricoltura Edy Bandiera: produttori e consumatori possono stare tranquilli, ha subito rassicurato l’assessore, gli agenti del Corpo Forestale della Regione e gli ispettori fitosanitari dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura erano già in banchina al porto di Pozzallo ad aspettare l’attracco del cargo. «Dopo una ricognizione per verificare la eventuale presenza di parassiti e patogeni – ha riferito Bandiera – è stato effettuato il prelievo dei campioni, che ora saranno immediatamente inviati a Palermo ad un laboratorio pubblico di analisi accreditato per il glifosate». Il post si concludeva ricordando «le azioni condotte ogni giorno in campo, a tutela della salute e dell’economia dei siciliani».

controlli su grano francese a Pozzallo

Nelle dichiarazioni rese dall’assessore Bandiera non è però chiaro dove è stato prodotto il grano scaricato a Pozzallo. Tanto che il deputato europeo del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, in un comunicato ha subito lanciato l’allarme: «La cosa che in questo caso più ci preoccupa – scrive Corrao – è che trattandosi di grano proveniente probabilmente dall’Ue, il controllo previsto per legge potrebbe limitarsi ad un mero controllo amministrativo. Pretendiamo, invece, che vengano fatti controlli perché può essere grano di scarsa qualità, di anni precedenti, o addirittura proveniente da paesi extra Ue ed entrato in Europa da altri porti europei. Quindi è lecito chiedersi: a quanto stanno comprando questo grano le industrie? Chiedo all’Assessorato Regionale di fornire tutta la documentazione relativa al carico di grano appena arrivato».

«Il prezzo basso del grano estero – spiega ancora l’eurodeputato – da anni sta drogando le borse merci locali impedendo ai produttori siciliani di vendere il proprio prodotto a un prezzo sufficientemente remunerativo visto che il misero contributo Pac non basta neanche a recuperare le spese di produzione». 

In Sicilia, ricorda Corrao, le aziende cerealicole sono calate in pochi anni da 300 mila a 219 mila. «Le quasi 80 mila aziende agricole in meno testimoniano l’umiliazione che sta subendo la cerealicoltura del centro Sicilia», denuncia l’europarlamentare pentastellato. E sottolinea ancora: «Ribadiamo che lo stop all’importazione nelle regioni produttrici è l’unica soluzione. Lo abbiamo già proposto chiaramente alla Commissione Ue e siamo in attesa di risposta da parte di Bruxelles, così come rimaniamo in attesa di un intervento per rafforzare i controlli negli altri porti europei, dove entra merce scadente che poi arriva fino in Sicilia. Abbiamo bisogno poi di nuclei di controllo a tappeto e a campione, dotati di strumentazione tecnologica di ultimissima generazione nei porti e nei punti nevralgici di passaggio delle derrate alimentari. Tutto ciò per tutelare veramente la salute pubblica e i posti di lavoro nel settore agricolo». 

Infine, non manca una stoccata nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole: «Si impegni a risolvere il delicato nodo delle borse merci locali. Occorre impedire le quote di importazione di grani esteri se prima non si stabilisce il giusto valore del nostro grano da vendere, che attualmente è oggetto di concorrenza spietata».

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