Oleoturismo, le istruzioni per l’uso in un libro firmato Mario Liberto

Dopo il successo dell’enoturismo, tocca adesso all’oleoturismo. Il primo è diventata un’attività a cui si avvicinano sempre più numerose le aziende vitivinicole per le ricadute positive che ha sulle vendite e sulla fidelizzazione della clientela, oltre a quel plus economico che le attività in cantina e tra i filari riescono a portare nei bilanci aziendali.
Lo stesso modello da qualche tempo si sta diffondendo anche tra le aziende olivicole, bisognose (molto più di quelle vitivinicole) di fare conoscere le caratteristiche organolettiche e nutraceutiche dell’olio d’oliva extravergine, e, soprattutto, quanto lavoro, fatica e impegno ci sta dentro ogni singola goccia del prezioso olio.
Come l’enoturismo, l’oleturismo (anche se in tempi più recenti) è stato regolamentato da un’apposita legge ed è stato cosí inserito tra le cosiddette attività “connesse” a quella agricola.
Per intraprendere questa attività è obbligatoria una specifica formazione teorico-pratica. Si tratta di quella prevista dall’art. 3 dal decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2022 – “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività oleoturistica”).
A supporto degli aspiranti operatori oleoturistici arriva nelle librerie “Oleoturismo: istruzione per l’uso” a firma di Mario Liberto, giornalista e scrittore che non è nuovo alle esperienze editoriali. Il libro risulta di grande utilità per gli operatori olivicoli, i frantoiani, le associazioni di produttori, ma anche per i consumatori.
Di cosa tratta il volume “Oleoturismo, istruzioni per l’uso”
La prima parte del libro evidenzia gli aspetti legati al valore dell’olivicoltura: storico, etnoantropologico, sociale, paesaggistico, nutraceutico e della cosmesi.
La seconda parte descrive le attività che possono essere intraprese: le degustazioni, l’organizzazione delle visite guidate, le manifestazioni culturali all’ombra degli ulivi, l’olivoterapia, proposte che si rivelano di forte interesse per diversificati i gruppi dei buongustai desiderosi di esperienze singolari.
La terza parte del libro suggerisce la metodologia da adottare per il coinvolgimento delle aziende, l’attività del marketing territoriale, l’individuazione dei contesti territoriali, fino alla costituzione del sistema del turismo dell’olio, con la presentazione di alcuni casi concreti di oleoturismo.
La domanda di oleoturismo
L’olio non è solo un elemento che caratterizza un territorio, ma secondo le ultime statistiche è anche una potenziale attrazione turistica alla luce del crescente interesse da parte dei consumatori. Un dato davvero interessante è che il 69% dei turisti italiani desidera prendere parte a un’esperienza sull’olio. Ma solo il 37% vi ha effettivamente partecipato nel corso dei viaggi più recenti. Siamo in presenza, quindi, di un mercato ampio ancora da soddisfare con un’offerta più strutturata.
Il turismo dell’olio, dopo l’approvazione della legge che lo regolamenta, ha ridato slancio e convinzione ai produttori per procedere alla rivalutazione dell’olio extravergine di oliva. Analogamente riprendono slancio anche le manifestazioni collegate all’oro verde.