Pubblicato dal Mipaf il primo bando destinato ai distretti del cibo

Parte da oggi il primo bando nazionale per il finanziamento dei Distretti del cibo, strumento per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori. Tutti i dettagli per la partecipazione, e per l’invio delle domande che dovrà avvenire entro il 17 aprile 2020, sono già disponibili sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Sulla stessa pagina è pubblicato anche il Registro nazionale dei Distretti del cibo che raccoglie tutte le realtà riconosciute dalle Regioni. La Sicilia ne ha riconosciuti sette e sono stati tutti regolarmente comunicati al Mipaf e, quindi, presenti nel Registro nazionale.
I distretti del cibo, lo ricordiamo, sono aggregazioni di soggetti privati che nella sottoscrizione del “contratto di distretto” perseguono in forma collettiva lo scopo di promuovere lo sviluppo, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Le risorse disponibili per il finanziamento in conto capitale ammontano a 18 milioni di euro. Troppo pochi per i ben 54 distretti attualmente già riconosciuti. Si prevede, dunque, una agguerrita competizione ma si corre il rischio di assistere ad una vera e propria dispersione di queste risorse in una miriade di piccoli progetti dalla discutibile efficacia.
Laddove la richiesta di fondi superasse la disponibilità, è previsto un tetto massimo al contributo a fondo perduto per singolo programma di investimenti pari a 2,5 milioni di euro.
«Investiamo nella progettazione territoriale – ha detto oggi la Ministra Teresa Bellanova dalla Sicilia, dove è stata impegnata in incontri e visite istituzionali anche in alcune aziende agroalimentari del palermitano – per favorire la crescita dell’Italia. Dobbiamo sbloccare energie e investimenti. L’agricoltura e l’agroalimentare sono un motore di idee, progetti, nuovi posti di lavoro. Abbiamo lavorato con le Regioni per mettere a punto un bando, il primo, che dia stimolo a una nuova stagione dei distretti del cibo. C’è molto interesse e fermento in tutti i territori, già questa è una scommessa vinta. L’Italia può essere un laboratorio di buone pratiche, investendo sull’economia circolare, sulla ricerca e su formule più forti di collaborazione tra agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione e istituzioni. Noi ci siamo e vogliamo accompagnare questo sviluppo».
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