I due enti intendono avviare ricerche sperimentali per l’applicazione delle tecniche di derivazione nucleare per verificare l’accuratezza e l’effettività dei requisiti relativi all’origine dei prodotti agricoli ed agroalimentari.
«Garantire la tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari è una delle prerogative del Ministero delle Politiche agricole» – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate che ha presenziato alla firma dell’intesa (al centro nella foto in evidenza tra Stefano Vaccari, capo Dipartimento Icqrf a sinistra e Emanuele Fontani, amministratore delegato Sogin a destra).
«L’accordo, della durata biennale, si pone l’obiettivo di trovare soluzioni innovative a tutela dei nostri produttori di qualità e dei consumatori. La sinergia tra Sogin e Icqrf – prosegue L’Abbate – sarà fondamentale per potenziare l’importante lavoro che quotidianamente quest’ultimo svolge con i suoi ispettori e che non si è mai fermato neppure durante il lockdown e le restrizioni anti-Covid».
La collaborazione tra Icqrf e Sogin è finalizzata alla codificazione di tecniche radiochimiche basate sull’uso di radionuclidi specifici per proteggere e promuovere alimenti a valore aggiunto. Non si tratta di una tecnica di facile comprensione, ma, in pratica, si cercherà di determinare il rapporto di determinati isotopi di elementi come idrogeno, ossigeno e carbonio e la misura della concentrazione di questi elementi in un campione, in modo da ottenere un’impronta digitale unica funzionale ad indicare il luogo di origine del prodotto esaminato.