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Arancia rossa, il Coronavirus blocca la promozione sul mercato cinese

Coronavirus

Il Coronavirus blocca, almeno per il momento, le attività promozionale in Cina dell’arancia rossa siciliana.

A causa del rischio pandemia e della conseguente scelta del governo italiano di bloccare i voli da e per la Cina, l’azione di incoming di buyer e giornalisti cinesi volta a promuovere le arance rosse siciliane è stata rimandata.

Il Distretto Agrumi di Sicilia che aveva preparato già tutto per la visita ma ha dovuto prendere atto della comunicazione ricevuta ieri dall’Ice, Istituto del Commercio Estero che, d’accordo con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha ritenuto di rinviare l’iniziativa prevista dall’8 all’11 febbraio, visto il rischio connesso alla diffusione del Coronavirus e il blocco deciso per i collegamenti aerei.

«Abbiamo lavorato con grande impegno al successo dell’iniziativa – afferma Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia che si è fatto promotore del progetto insieme con il Consorzio di tutela dell’Arancia rossa di Sicilia Igp e con il coinvolgimento dell’Assessorato regionale all’Agricolturama l’emergenza sanitaria internazionale determinata dal Coronavirus ha consigliato saggiamente di rimandare ad altro momento. La filiera agrumicola è consapevole che prima di ogni altra cosa bisogna prevenire qualsiasi rischio per la salute pubblica. Vedremo se sarà possibile posticipare l’azione di un solo mese, garantendo l’invio in Cina di prodotto con adeguate caratteristiche organolettiche. Se questo non fosse ancora possibile, chiederemo al Ministero degli Affari Esteri di riproporre l’azione nella prossima campagna agrumicola».

Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia

L’inevitabile stop dell’Ice è giunto quando era già definito il programma e la lista di buyer e giornalisti che sarebbero venuti in Sicilia a visitare il territorio e le aziende di produzione delle arance rosse, attività a cui sarebbe poi seguito un momento di promozione e presentazione degli agrumi siciliani in Cina, in corrispondenza del lancio di una campagna promozionale sul mercato cinese.

Il Distretto ha già provveduto a informare le aziende accreditate per l’export verso il mercato cinese del rinvio dell’operazione. «In ogni caso – aggiunge Argentati – ci faremo trovare pronti per quando l’emergenza Coronavirus sarà terminata, nel frattempo andiamo avanti con altre iniziative di internazionalizzazione».

Dal 30 marzo al 3 aprile, infatti, nell’ambito del progetto Social Farming 3, realizzato dal Distretto Agrumi e Alta Scuola Arces con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation, è in programma una visita studio in Tunisia per conoscere da vicino il comparto agrumicolo del paese africano.

Il Distretto sta invitando le imprese associate a partecipare alla visita studio, avendone già definito le tappe e le iniziative in loco, col supporto dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi, dell’Inat (Istituto Nazionale dell’Agrumicoltura di Tunisi) e con la collaborazione del Gal Eloro. «L’obiettivo – spiega Argentati – è approfondire la conoscenza dell’agrumicoltura tunisina per eventuali sinergie su specifici argomenti di interesse comune, quali le problematiche legate all’utilizzo consapevole dell’acqua, la logistica, la valorizzazione delle produzioni secondo formule di Turismo relazionale Integrato, alcuni temi legati alla ricerca scientifica, ed in generale per creare una connessione tra la filiera agrumicola siciliana e quella tunisina».

La missione sarà anche un’occasione di incontro fra le istituzioni dei due Paesi.

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