Giovani imprenditori agricoli, nuovo bando e tanti paletti

Scade il prossimo 30 settembre il bando della misura SRE01 del Piano Strategico della Pac finalizzato a sostenere l’insediamento dei giovani agricoltori e a promuovere il ricambio generazionale in Sicilia. La misura ha una dotazione di 78 milioni di euro (per metà in quota Feasr) e prevede l’erogazione di un premio forfettario in conto capitale di 50 mila euro per il primo insediamento dei giovani imprenditori agricoli. Possono partecipare i soggetti di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti. Il 2% del fondo è riservato alle domande provenienti dalle isole minori.
Serve un piano aziendale
Il bando intende promuovere al contempo l’innovazione e la sostenibilità. Oltre alla domanda, infatti, i candidati devono presentare un piano aziendale dettagliato che verrà valutato durante l’istruttoria. Il piano deve descrivere la situazione di partenza, l’idea imprenditoriale, le fasi chiave delle attività, i tempi di attuazione, gli obiettivi e i risultati attesi. E deve prevedere almeno cinque interventi, focalizzati su tre dei seguenti obiettivi principali: sostenibilità economica e ambientale, utilizzo delle Ict (tecnologie della informazione e della comunicazione), individuazione dei mercati target.
Da agosto 2023, periodo a cui risale la prima versione del documento, fino alla data di approvazione definitiva e l’apertura del bando da parte del Dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, il testo ha subito diverse revisioni per tenere conto sia delle indicazioni condivise con i rappresentanti del settore, che delle modifiche introdotte nel Piano Strategico della Pac 2023-2027. Nell’ultima e definitiva stesura sono stati definiti obiettivi che riguardano l’incremento dell’occupazione, la parità di genere, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali.
Competenze richieste
I candidati devono possedere un diploma o una laurea in discipline agrarie e zootecniche. Chi possiede un diploma di scuola superiore in altri ambiti deve completare un corso di formazione di 150 ore. Questo corso è obbligatorio anche per coloro che hanno un diploma di scuola secondaria di primo grado accompagnato da un’esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo.
Limitazioni e criteri di esclusione
Non sono ammesse al sostegno le domande di giovani che intendono insediarsi in aziende con una “produzione standard” inferiore a 8.000 euro nelle isole minori e zone svantaggiate e montane, e inferiore a 10.000 euro in altre zone. Il premio non sarà concesso a chi intende insediarsi in aziende agricole con una produzione standard superiore a 250.000 euro.
A differenza dei bandi precedenti destinati all’insediamento dei giovani imprenditori agricoli (Psr 2014-2022 e precedenti periodi di programmazione), non sono ammessi insediamenti multipli.
Inoltre, sono stabiliti criteri rigidi per evitare abusi, come la cessione di aziende tra coniugi o frazionamenti di aziende familiari. Dopo gli usi un po’ “distorti”, ma legali, della misura che in passato hanno determinato il mancato raggiungimento dell’obiettivo principale che è il ricambio generazionale, nel bando sono state indicate una serie di limitazioni che restringono fortemente il campo e che determinano una rigida selezione dei potenziali aventi diritto al premio.
Così, nel caso di insediamento in una società, il giovane imprenditore deve avere il controllo effettivo della società dimostrato attraverso una quota rilevante del capitale o partecipando attivamente alla gestione decisionale e finanziaria.
Viene poi esclusa la possibilità di cessione dell’azienda da parte del coniuge. Così come non verranno presi in considerazione i casi in cui il giovane imprenditore intende insediarsi a seguito di cessioni parziali di azienda da parte di parenti e affini che proseguono la propria attività agricola sulla parte residua.
Non prevista dal bando neanche la possibilità che chi ha ceduto l’azienda (non importa se in parte o in toto), divenuta successivamente oggetto di gestione societaria in cui si insedia il giovane, possa far parte della compagine societaria.
Con tutte queste limitazioni sembra impossibile l’uso distorto della misura anche se il buon senso porta a non porre mai limiti alla fantasia. Ci si aspetta, dunque, un forte ridimensionamento del numero delle domande dei giovani imprenditori rispetto al passato e conseguentemente una più veloce istruzione delle domande. Insomma meno richieste, ma più genuine e davvero motivate.