Agricoltura bio, bando 2024 da 190 milioni per mantenerla

Agricoltura bio, bando 2024 da 190 milioni per mantenerla

Un nuovo bando sul biologico con riferimento al Piano Strategico Nazionale 2023-2027 è stato pubblicato lo scorso 29 dicembre. Per l’intervento SRA 29 è stata attivata la “linea 2” ovvero il “mantenimento dell’agricoltura biologica” con una dotazione per il quinquennio 2024-2028 (tanto dura l’impegno richiesto ai produttori agricoli) di 190 milioni di euro. Per ciascun anno, quindi, i beneficiari – produttori che hanno già optato per l’adozione del metodo di coltivazione e saranno sostenuti nel mantenere questa scelta produttiva – riceveranno premi per 38 milioni di euro. 

Con la pubblicazione di questo bando si rende manifesta l’intenzione dell’amministrazione regionale: dare continuità delle forme di sostegno previste dalla programmazione del Psr Sicilia 2014/2022 con la nuova Pac 2023/2027 così da rispettare il target del 25% della Sau in bio indicato dalla Ue per il 2030.

Anche questo regime di aiuto – così come quelli attivati con altri bandi pubblicati sempre il 29 dicembre scorso – e la relativa erogazione dei premi, sono subordinati alla formale approvazione, da parte della Commissione Europea, delle modifiche al Piano Strategico Nazionale Pac 2023/2027. Una formalità che ormai, dopo la riforma voluta ai piani alti di Bruxelles, risulta più facile ottenere e non spaventa più nessuno.

Le domande, come di consueto, devono essere presentate sulla piattaforma telematica Sian, e le scadenze saranno regolate da apposite circolari Agea e regionali. 

Requisiti e criteri di ammissibilità

Per potere ottenere il premio, i beneficiari devono richiederlo per almeno due ettari e disporre di una notifica biologica rilasciata precedentemente all’avvio del periodo di impegno che va dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2028. La soglia minima scende 0,50 per le isole minori. 

L’impegno quinquennale, in ogni caso, a prescindere dalla superficie per la quale si chiede il sostegno, riguarda comunque tutta la Sau e le Uba aziendali. Ciò serve a mantenere alti i livelli di superficie e di allevamenti con metodo biologico in tutta la regione.

Il sostegno per il mantenimento dell’agricoltura biologica sulla stessa superficie è cumulabile sia con gli eco-schemi 2, 3, 4 e 5 (viene assicurata la non duplicazione dei pagamenti per gli interventi che si sovrappongono), sia con il sostegno agli agricoltori custodi dell’agrobiodiversità (SRA15) che con quella che un tempo si chiamava indennità compensativa, ovvero l’intervento ANC (71) destinato agli agricoltori che operano in zone con vincoli naturali o territoriali specifici (SRB 01-02-03).

Inoltre l’azione SRA29.2 è compatibile con l’intervento SRA 14 “Allevamento di razze animali autoctone nazionali a rischio di estinzione/erosione genetica” e SRA 30 “ Benessere degli animali”.

Il premio va da un massimo di 850 euro/ettaro per uva da vino, agrumi e fruttiferi a un minimo di 144 euro/ettaro per i seminativi.

Criteri di priorità, precedenza a chi vende “bio” 

Ci si aspetta, come sempre, un’ampia adesione. E per questo sono stati individuati alcuni criteri di priorità che sono poi gli stessi di quelli applicati per il bando 2023 e che hanno fatto saltare sulla sedia agricoltori e tecnici che non si aspettavano la doccia fredda dell’esclusione di numerose domande, anche di quelle per cui era stato erogato l’anticipo.

Qualora le richieste pervenute siano superiori alla disponibilità finanziaria verrà data precedenza alle aziende che, indipendentemente dalla relativa zona di ubicazione, commercializzano prodotti certificati biologici e/o aziende ricadenti in Aree Natura 2000. Altre priorità per le aziende che ricadono 

nelle ZVN – zone vulnerabili ai nitrati (priorità 2); nelle aree naturali protette (priorità 3) e nelle aree soggette a desertificazione (priorità 4). All’interno di queste aree prioritarie verrà data precedenza alle aziende che dimostrano di aver commercializzato prodotti certificati biologici e/o che per oltre il 50% della Sau ricadono in queste aree.

L’istruttoria delle domande avverrà in forma automatizzata da parte di Agea. Questo permetterà maggiore efficienza nei tempi di erogazione dei premi, ma può determinare fastidiosi inconvenienti come è successo quest’anno. Ovvero che possano essere erogati anticipi ad aziende che applicando i criteri di priorità (in caso di dotazione finanziaria insufficiente), invece, sarebbero rimaste fuori dall’intervento. Insomma, bisogna mettere nel conto possibili concenti delusioni.

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