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Biologico, disco verde al nuovo Piano d’azione nazionale

bio

Favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali, specialmente dei piccoli produttori; sostenere la costituzione di forme associative e contrattuali per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti bio; incentivare il consumo attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione, anche ambientale e alimentare, con particolare riferimento alla ristorazione collettiva. Queste in rapida sintesi le finalità del nuovo “Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici” a cui è stato dato il via libera lo scorso 6 dicembre in Conferenza Stato-Regioni.

La notizia è stata data dal sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo che, in virtù della sua delega al biologico, ha firmato il decreto con il quale viene adottato il nuovo Piano, previsto dall’articolo 7 della legge 9 marzo 2022 n. 23. Il documento sostituisce il precedente del 2016-2020, avrà una durata di tre anni – dal 2024 al 2026 – e potrà essere soggetto ad aggiornamenti annuali.

Tra gli obiettivi previsti dal nuovo strumento di programmazione del bio, anche quello di sostenere e promuovere i distretti biologici; favorire l’insediamento di nuove aziende nelle aree rurali montane; migliorare il sistema di controllo e certificazione; stimolare le istituzioni e gli enti pubblici a prevedere il consumo di prodotti bio nelle mense pubbliche e in quelle private in regime di convenzione; incentivare e sostenere la ricerca e l’innovazione; promuovere progetti di tracciabilità e valorizzare le produzioni tipiche italiane.

«L’intesa in Conferenza Stato-Regioni – afferma il sottosegretario – è il tassello conclusivo di un importante lavoro di confronto durato mesi che ha coinvolto gli stakeholder, la società civile e i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Il nuovo Piano d’azione era particolarmente atteso e sarà uno strumento a 360 gradi per dare nuovo impulso a un settore strategico, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti e rafforzare la leadership dell’Italia, già oggi un modello a livello internazionale».

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