“Filigrane”, focus su miscugli evolutivi per nuove filiere cerealicole

“Filigrane”, focus su miscugli evolutivi per nuove filiere cerealicole

La Sicilia ospiterà per la prima volta la manifestazione “Filigrane”, l’evento annuale di Rete Semi Rurali, in programma a Noto i prossimi sabato e domenica, 25 e 26 febbraio.

L’incontro, dedicato alla costruzione di filiere cerealicole innovative si svolgerà presso l’Agriturismo Terra di Pace in Contrada Zisola 92, Noto (Sr). Quest’anno, l’evento è inserito tra le attività del progetto  del Gruppo Operativo Cereali Resilienti Sicilia, di cui Rete Semi Rurali è partner di ricerca. Il progetto Mixwheat è stato finanziato dalla Sottomisura 16.1 del Psr Sicilia 2014-2022 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del Pei (Partneriato europeo per l’innovazione) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

La due giorni di “Filigrane” sarà l’occasione per presentare i risultati finora raggiunti, mettendo insieme il Gruppo Operativo costituito da ricercatori, animatori, agricoltori e trasformatori, e chi in questi ultimi anni si è avvicinato e interessato al tema delle popolazioni evolutive.

Il progetto Mixwheat (Evolutionary mixture wheat varieties for the adaptation to climate change) consiste nel collaudare l’evoluzione in campo di un miscuglio evolutivo di frumento. L’obiettivo è quello di riportare diversità nel settore cerealicolo biologico o intervenire con un basso livello di input, risolvendo da un lato il problema dell’assenza di varietà adatte a questi sistemi colturali e rendendo, dall’altro, più resiliente ai cambiamenti climatici la cerealicoltura siciliana. Altro scopo del progetto è anche la creazione di una nuova filiera. 

“Filigrane”, momento di incontro e di lavoro collettivo a livello nazionale e locale, è nato nel 2014 e coinvolge molte realtà che agiscono per rinnovare il sistema della filiera cerealicola in Italia, partendo dal seme e sperimentando varietà, miscele, miscugli di frumento, cereali minori e mais e operando per facilitare e favorire la commercializzazione di un prodotto sano, preferibilmente locale e che promuova un’equa distribuzione del valore lungo la filiera.

«Il metodo di lavoro nei tre anni di progetto si basa sul trasferire e moltiplicare il nuovo miscuglio dall’ azienda-madre a 5 aziende-figlie per ogni macro area – spiega l’innovation broker, Paolo Caruso – in modo da avere semente adattata a livello locale da distribuire ad una rete di agricoltori sempre più interessati. I cambiamenti promossi dal progetto avranno diversi impatti, da quello aziendale a quello del consumo dei prodotti finali, interessando agricoltori e tutto il comparto cerealicolo biologico».

I partner del progetto Mixwheat sono: Terre Frumentarie di Giuseppe Li Rosi, Dara Guccione Biofarm, Agricola Cavalli, Green Bio di Terre di Sant’Agata, Società Agricola di Pietro e Filippo Riolo, Antichi Granai dei F.lli Mirella Santa e Salvatore Passamonte, il Mulino Quaglia, oltre al Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, ente capofila, e la Rete Semi Rurali, associazione di secondo livello, vera eccellenza in Europa, in materia di  semi, registrazione sementiera e ricerca.

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