Biofabbrica di Ramacca verso il rilancio e l’apertura al mercato

Biofabbrica di Ramacca verso il rilancio e l’apertura al mercato

La biofabbrica di proprietà dell’Ente di Sviluppo Agricolo della Sicilia si prepara a una nuova stagione. Pur mantenendo un occhio di riguardo nei confronti degli agricoltori dell’Isola a cui verrà ancora assicurato un prezzo “politico”, con le scelte adottate di recente i vertici dell’ente e dell’assessorato agricoltura intendono destinare la produzione a un mercato più ampio, contenendo i costi e riducendo le perdite. Già, perché tra il prezzo politico e la limitatezza del numero degli utenti che si avvalgono del servizio, le entrate per la vendita degli ausiliari sono state finora ben lontane dal coprire i costi di produzione. 

Nella biofabbrica di Ramacca in questo momento, con i 200mila euro messi a disposizione dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, si stanno adeguando e rinnovando gli impianti. Allo stesso tempo, però di pensa a come verrà gestita nei prossimi sette anni. Così sono stati scritti due bandi di gara che presto verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale europea. 

Il primo bando riguarda la gestione dell’impianto per la produzione degli insetti utili. Si tratta di una gara al ribasso con base d’asta di 1.574.966 euro (di cui 15 mila non soggetti al ribasso perché relativi agli oneri di sicurezza) con il quale si affiderà al migliore offerente per sette anni la gestione delle attrezzature della Biofabbrica di Ramacca per realizzare l’allevamento massale e la produzione di Aphytis melinus, Criptolaemus Montrouzerii e Anagyrus pseudococci con presenza giornaliera, negli impianti, di personale operaio e tecnico. La ditta aggiudicataria ogni anno dovrà assicurare per le tre specie allevate i seguenti livelli produttivi minimi: 120.000.000 di Aphytis melinus, 170.000 adulti di Cryptolaemus montr. (adulti) e 400.000 di Anagyrus pseudococci. In aggiunta a queste produzioni, poi, la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà realizzare anche l’allevamento massale e la produzione – alternativamente e secondo pianificazione annuale tra le parti – di Leptomastix dactylopii, larve di Criptolaemus Montrouzerii, larve di Chilocorus bipustulatus, Ryzobius (Lindorus) iphantae.

biofabbrica Esa

È previsto il recupero dei ceppi indigeni per il mantenimento degli allevamenti, ovvero il reperimento dei ceppi capo-stipiti di insetti utili, da moltiplicare ai fini dell’allevamento (Aphytis melinus, Criptolaemus Montrouzerii, Anagyrus pseudococci, Leptomastix dactylopii, Chilocorus bipustulatus, Ryzobius (Lindorus) lophantae, Gryon muscaeformis, Adalia bipunctata, Chrysoperla carnea, Orius laevigatus) oltre che dei materiali entomologici (Aspidiotus e Planococcus, etc.) dei quali i predetti sono parassitoidi o predatori.

Poi c’è l’attività sperimentale. Chi si aggiudica il contratto, durante i sette anni di gestione, dovrà mettere in campo nella struttura di Ramacca attività sperimentali che contemporaneamente si traducano in finalità economiche per incrementare la lista entomologica di offerta a favore dei comparti produttivi corilicolo, frutticolo, ornamentale ed orto-floricolo in pieno campo ed in coltura protetta. Si dovrà procedere a sperimentazioni annuali per la messa a punto del relativo know-how per ciascuno dei seguenti ausiliari: 1) Gryon muscaeformis parassitoide della cimice del nocciolo (Gonocerus acuteangulatus, Nezara viridula), 2) Adalia bipunctata, predatrici di afidi (Myzys persicae, Aphis fabae, Acyrthosiphon pisum, Myzus cerasi, Aphis pomi) 3) Chrysoperla carnea (predatore di afidi), 4) Orius laevigatus (predatore di tripidi)

Infine, la formazione. Durante i sette anni di gestione, la ditta aggiudicataria dovrà assicurare la formazione del personale Esa con almeno un corso annuo di formazione tecnica e scientifica della durata di due settimane circa.

Fin qui la produzione di insetti utili. Poi c’è la commercializzazione. Una parte della produzione verrà riservata all’Esa, che la fornirà come di consueto a prezzo “politico” agli agricoltori siciliani che ne faranno richiesta. Prezzo che però – hanno già anticipato i dirigenti Esa – dovrebbe essere ritoccato al rialzo. Il resto della produzione verrà immessa sul libero mercato.

E siccome ormai l’Esa scarseggia di personale, i vertici hanno pensato che sarebbe meglio affidare la commercializzazione ad un’azienda esterna. Per questo nuovo affidamento si è optato per una gara al rialzo. La gara partirà da 1.186.981,50 di cui 6.400,00 oneri di sicurezza che non sono soggetti a variazioni.

Nei sette anni di contratto, chi vincerà la gara si aggiudicherà la possibilità, in via esclusiva, di acquisire (franco Biofabbrica), le seguenti confezioni per numero e qualità: 

La produzione complessiva oggetto dell’appalto verrà frazionata, anno per anno, in un dato numero di confezioni per ciascuna specie entomologica. Qualità e quantità delle confezioni verranno concordate in una antecedente fase di programmazione tra le parti al termine della precedente stagione commerciale.

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