«Si tratta di un importante passo avanti per uno dei settori maggiormente colpiti dal lockdown della scorsa primavera – dichiara il sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha seguito l’iter parlamentare dell’approvazione della legge – Il lavoro di confronto portato avanti tra Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la Commissione Agricoltura della Camera proseguirà ora a Palazzo Madama dove auspico che la norma possa essere sostenuta e approvata in tempi rapidi così da dare un segnale di attenzione all’intera filiera florovivaistica».
Sulla base della nuova norma, il settore florovivaistico sarebbe distinto in 5 macro-comparti produttivi: floricoltura, produzione di semi e sementi; vivaismo ornamentale; vivaismo frutticolo; produzione di piante da arredo urbano e materiali forestali. Prevista anche l’istituzione di un Tavolo tecnico di settore presso il Mipaaf, da rinnovare ogni tre anni e coordinato dall’Ufficio per la filiera del florovivaismo, che si avvarrà dell’Osservatorio dati statistici ed economici e dell’Osservatorio del vivaismo ornamentale, frutticolo e del verde urbano e forestale.
In quello che potremmo definire il testo unico del florovivaismo spazio anche a un Coordinamento permanente di indirizzo e orientamento per il florovivaismo e la green economy fra cinque ministeri: Politiche Agricole, Ambiente, Salute, Economia e Finanze e Sviluppo economico.
Con la nuova norma si promuove l’utilizzo di marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard qualitativi di prodotto o processo, si definiscono i centri per il giardinaggio, i criteri professionali e formativi dei manutentori del verde, i contratti di coltivazione tra la pubblica amministrazione e le aziende florovivaistiche nonché i criteri di premialità nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale.
Nel prossimo triennio, poi, con 3 milioni di euro si sostiene il Piano di comunicazione e promozione ed ulteriori 3 milioni vengono destinati alla ricerca nel campo delle nuove varietà ornamentali e progetti di ricerca e sviluppo nel settore proposti dal Tavolo tecnico.
Alle Regioni il compito di individuare i distretti florovivaistici, mentre un decreto interministeriale Mipaaf-Mise provvederà all’armonizzazione delle diverse norme che disciplinano il settore. A completare il tutto la promozione rivolta all’istituzione di piattaforme logistiche dedicate, il sostegno a percorsi didattici volti a sensibilizzare gli studenti all’importanza del verde urbano e rurale, la messa a bando di concorsi di idee per l’ideazione e la realizzazione di prodotti tecnologici volti allo sviluppo della produzione florovivaistica ecosostenibile e premi per la realizzazione di pareti vegetali urbane.